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Perugia, Elisa un’ora al telefono col 112 prima di morire

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Perugia, Elisa un’ora al telefono col 112 prima di morire

Perugia, 1 feb. (Adnkronos/Ign) – E' stata quasi un'ora al telefono con l'operatore del 112 Elisa Benedetti, la 25enne di Città di Castello scomparsa sabato notte nelle campagne di Perugia e ritrovata morta ieri mattina vicino al torrente Ventia, non molto lontano dal punto in cui domenica mattina era stata individuata la macchina con cui si era allontanata la notte. Tra Elisa e l'operatore del 112 che cercava di calmarla sono intercorse almeno quattro telefonate della durata totale di quasi un'ora. La giovane era molto spaventata, diceva di non sapere dove fosse, di essersi impantanata con la macchina, di non riuscire a venir fuori da quel bosco buio e anche di essere stata violentata. All'operatore del 112 Elisa Benedetti disse pure di essere preoccupata per la sua amica Vanessa, di cui non aveva più avuto notizie dal momento dell'incidente, intorno alle 23, quando si erano separate. Poi il suo cellulare si è spento e lei ha iniziato a chiamare da un altro telefono. Ha detto che sentiva il rumore dell'acqua, che provava ad arrampicarsi per un sentiero in cui c'era una rete, ma era troppo ripido e scivolava. La giovane ha parlato molto al telefono con la centrale operativa. L'operatore le diceva di restare in macchina e restare calma, di non spostarsi. Ma lei ha cercato di uscire da quel posto buio e spaventoso, finendo nel torrente prima di morire. La verità sulle sue ultime ore di vita oltre che dall'autopsia potrebbero arrivare dalle verifiche che gli inquirenti stanno facendo sui telefoni cellulari della ragazza morta e dell'amica. Due erano nell'auto ritrovata impantanata, ma altri due mancano ancora all'appello e sono quelli con cui Elisa ha chiesto aiuto. Gli inquirenti li stanno cercando per cercare di colmare il 'buco' che va dal momento dell'incidente di Elisa insieme all'amica Vanessa al momento in cui la ragazza finisce nel bosco e inizia a chiedere aiuto al 112. Una testimone che vive vicino al luogo del ritovamento del cadavere dice di aver visto la ragazza sabato sera, che le avrebbe suonato a casa ma poi sarebbe risalita in macchina diretta verso il bosco nonostante la raccomandazione di non andare da quella parte perché era una strada senza uscita. "Devo andare in su" gli avrebbe detto Elisa. Questo e anche altri elementi che portano a ipotizzare che la ragazza avesse un appuntamento sono al vaglio degli investigatori. Secondo quanto si apprende, inoltre, un suo amico, di 28 anni, fiorentino, ha tentato di usare a Firenze la carta bancomat di Elisa. Il giovane, già conosciuto alle forze dell'ordine, martedì mattina ha tentato di prelevare dei soldi dal bancomat della filiale di viale Petrarca della Cassa di Risparmio di Firenze. La carta era stata bloccata e per questo i dipendenti dell'istituto hanno dato l'allarme. I carabinieri hanno visionato i filmati delle telecamere di sorveglianza e sono riusciti a risalire all'identità del 28enne. L'autopsia sul corpo della giovane verrà eseguita molto probabilmente oggi pomeriggio o domani mattina. Il corpo, trasportato ieri al Santa Maria della Misericordia di Perugia non ha subito una seconda ricognizione cadaverica da parte del medico legale della procura, dottoressa Annamaria Verdelli, che è ancora in attesa del conferimento dell'incarico per la perizia autoptica da parte del pubblico ministero Antonella Duchini. Dalla ricognizione che la stessa dottoressa aveva compiuto ieri sul luogo del ritrovamento erano emersi elementi che non facevano pensare a una morte violenta e a una violenza subita. Ma solo l'autopsia e gli esami tossicologici chiariranno i motivi del decesso di Elisa.

Articlolo scritto da: Adnkronos