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Politica e Associazione: silenzio su Consorzio di Bonifica Valdichiana

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Arezzo – Nello scorso mese di gennaio, ricorda Fabrizio Fabbroni della segreteria generale CISL Arezzo, sono stati recapitati 47.370 avvisi di pagamento del Consorzio di Bonifica Val di Chiana Aretina contro i 26mila dell’anno precedente. All’indomani di questo invio, alcune associazioni aretine che gridarono allo scandalo, si mobilitarono e promisero una serie di azioni per stoppare il pagamento di questa tassa “iniqua” e la soppressione dell’Ente stesso, cedendo alla facile moda del populismo. Poi il silenzio. Forse, limitando alla mera acquisizione di nuovi iscritti o associati, il loro tam tam. Ed oggi che mancano alcune settimanale alla scadenza del pagamento, il cittadino è sempre più disorientato. Ed anche la politica, che allora assicurò il suo impegno, oggi tace.
I Consorzi di Bonifica sono stati riformati in base ad una legge regionale nel 1994 e sono fondamentali per la tutela e la difesa idrogeologica del territorio. Potrebbero, potenzialmente, diventare strumenti condivisi per realizzare principi cari al mondo sindacale e politico quali la sussidiarietà e la partecipazione. Se da una parte, come si espresse il sindaco Fanfani e altri amministratori che dimostrarono interesse ed attenzione alla spesa pubblica, i Consorzi di Bonifica sono nati per rispondere ad un problema serio, ambientale e politico, non ci accodiamo dietro alla superficialità di una parte di opinione pubblica né al semplice populismo di qualche politico che ne chiede la soppressione, vorremmo solo conoscere esattamente i campi d’azione di questo e di tutti gli altri consorzi.
Affermiamo che è ormai necessaria una riflessione complessiva sugli assetti istituzionali che valorizzi anche il ruolo e le funzioni dei Consorzi di Bonifica. Anche noi della CISL abbiamo espresso, a più riprese, la nostra posizione che è quella di stare a fianco dei cittadini, delle lavoratrici e dei lavoratori, anche quelli dello stesso Consorzio che vivono sicuramente, loro malgrado, da indesiderati protagonisti, questa situazione, dei pensionati e di tutte quelle persone alle quali, cui il peso fiscale totale diventa francamente insostenibile.
A questo punto, conclude Fabbroni, visto che siamo in prossimità della scadenza del pagamento del Contributo Consortile , e nulla di nuovo sembra emergere, e dell’imminente scadenza elettorale che riguarda importanti Comuni aretini, vorremmo sapere davvero, da coloro che si erano schierati con estrema facilità dal dire no e dal non pagare, e, nei propri limiti, anche dalla politica, cosa sta succedendo. La Cisl è stata ed è sempre disponibile per un confronto chiaro e sereno.
Riteniamo che la difesa idrogeologica del territorio debba costituire la quotidiana preoccupazione delle Regioni, delle Province, dei Comuni e dei Consorzi stessi, al fine di evitare di prestare il fianco ad una poco condivisibile gestione delle emergenze legate all’accadere di alluvioni, frane, incendi estivi ed altro.

Articlolo scritto da: CISL Arezzo