Arezzo – Classe 1952, una lunga esperienza a Roma come dirigente della Digos dove è stato dal 1978 al 1996, periodo in cui ha combattuto in prima linea contro il terrorismo nero e la banda della Magliana. E sempre nella Capitale ha lavorato anche al commissariato dello stadio Olimpico. Un brevissimo cenno ad una lunga carriera di tutto rispetto ed altrettanta esperienza che il nuovo questore, Felice Addonizio, si porta come importante bagaglio ad Arezzo. Questa mattina si è ufficialmente presentato. Abito scuro, marcato accento capitolino e totale apertura al nuovo incarico. Ha iniziato subito spiegando la centralità di una sicurezza partecipata fatta quindi di contatto diretto ed intensa collaborazione tra cittadini e polizia. Non solo ha anche sottolineato il ruolo fondamentale che ha la prevenzione per la quale è richiesto l'impegno di tutti dato che solo così: "è possibile vivere più civilmente". Il questore ha poi affrontato il tema dei furti, particolarmente sentito soprattutto in estate con le finestre spesso lasciate aperte, annunciando un dato confortante e cioè che ad Arezzo rispetto al primo semestre dello scorso anno sono diminuiti del 3, 10 per cento, anche se ha chiarito: "Non dobbiamo abbassare la guardia". Ma i temi caldi affrontati non sono finiti qui. La carenza di personale è una piaga che da tempo interessa tutte le questure italiane. E ad Arezzo come è la situazione? "La crisi c'è anche qui. Ma abbiamo gli agenti per far fronte ai servizi necessari. E comunque – ha sottolineato il questore – la carenza di organico non deve essere una giustificazione".
Poi qualche battuta sulla Roma, la squadra del cuore, e per finire un apprezzamento su Arezzo nonostante sia arrivato solo da pochi giorni (dal primo luglio è subentrato a Felice Ferlizzi): "Mi affaccio alla finestra e vedo la città. E' una bella cosa. Seppure ancora la conosca poco Arezzo mi piace".