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Processo breve Bianconi: ‘Da Rossi non me l’aspettavo’

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Processo breve Bianconi: ‘Da Rossi non me l’aspettavo’

Roma – «Stimo Enrico Rossi, avversario politico solido, serio sanguigno. E da lui proprio non me l’aspettavo. La speculazione sciacallesca messa in atto in occasione dell’approvazione del cosiddetto ‘processo breve’ ha avuto momenti disgustosi in aula e fuori, quando si sono arringati cittadini in preda a comprensibili dolori con la calunnia in malafede che i loro processi sarebbero stati ‘cancellati’. Tra queste vittime e della disgrazia e della bassa strumentalizzazione coloro che hanno perso i loro cari in occasione del disastro di Viareggio.

I termini della questione: il disastro ferroviario colposo, prima della legge, prescriveva il suo primo grado in 12 anni e 5 mesi, dopo la legge in 11 anni e 8 mesi; il reato di omicidio colposo plurimo da 15 a 14 anni. Non è questione di giudizi personali, ma di fatti: non è vero che con il provvedimento approvato ieri si cancellano i processi e si denega la giustizia. Non sono solo esponenti del centrodestra a dirlo, ma avvocati di ogni schieramento che codice alla mano hanno rifatto i conti. Persino uno dei più strenui oppositori del ‘processo breve’, il professor Mantini – docente universitario a Milano, eletto nelle file del Pd e adesso nell’Udc –, in aula ha vivamente censurato la speculazione fatta dall’onorevole Franceschini, sostenendo che al ‘processo breve’ si poteva muovere ogni critica, ma non affermare che con le nuove norme si vada verso la cancellazione dei processi, e così fare due volte vittime quelle persone.

Ecco, non mi aspettavo che Rossi si abbassasse a tanto: è governatore della Regione, il presidente di tutti i toscani; noi lo critichiamo come è giusto che sia, ma lui ci rappresenta. Non lo possiamo vedere sciacallo tra gli sciacalli proprio per la stima che gli portiamo.»

Maurizio Bianconi
Vicepresidente del Gruppo del Popolo della Libertà alla Camera