Roma, 27 giu. (Adnkronos Salute) – Sono "pienamente responsabili delle loro azioni" anche se ancora minorenni i ragazzi che, in due diversi casi riportati oggi dalle cronache, hanno stuprato due ragazzine "che porteranno per sempre il segno di questa brutalità". E dovrebbero essere "puniti molto severamente. Mi auguro che paghino in maniera assolutamente esemplare". A dirlo è lo psichiatra Paolo Crepet, esperto di disagio giovanile, che non fa sconti ai giovanissimi stupratori, nè ai loro genitori che non fanno valere più l'autorità, "permettendo ai figli di fare tutto ciò che vogliono". "Non si tratta di ragazzini – dice Crepet all'Adnkronos Salute – bisognerebbe portare la maggiore età a 16 anni, perché una persona di quell'eta' che può fare le 5 del mattino senza che nessuno se ne preoccupi, non è più un ragazzino". Il primo problema, quindi, è legato ai genitori permissivi, incapaci di capire, che "un giovane di 17 anni corre dei rischi: di ubriacarsi, di farsi del male e di fare del male". E' bene, però, che questi ragazzi che sono arrivati alla violenza sessuale "siano puniti severamente. Ma non ci credo, perché dopo 30 anni di lavoro in questo campo, vedo che la tendenza è alla giustificazione. Si dirà – dice Crepet – che erano ubriachi, drogati. Ma essere sotto l'effetto di una sostanza, nel caso, è un'aggravante, non certo una giustificazione". Infine si tratta sicuramente "una generazione poco tenuta a freno da genitori senza autorità nè autorevolezza. Ma i pochi padri e madri che rimangono con un po' di sale in zucca riflettano sui rischi del mancato controllo", conclude.

Articlolo scritto da: Adnkronos