Arezzo – Quarto e conclusivo appuntamento del ciclo di iniziative culturali dal titolo “Il Medioevo di Dante”, promosso dall’Associazione Archeosofica, Prima sezione di Arezzo, nella propria sede di via Teofilo Torri 40, ad Arezzo.
Sabato prossimo, 5 marzo, con inizio alle ore 16,30, si conclude questo interessante viaggio nel complesso ed affascinante mondo dantesco, con l’ultima conferenza dal titolo: “Beata Beatrix: la mirabile visione”.
Il viaggio alla scoperta di alcuni aspetti sicuramente meno conosciuti della massima opera del Sommo Poeta non poteva che terminare con un omaggio alla figura di Beatrice, il cui nome, etimologicamente parlando, significa proprio “Portatrice di Beatitudine”. Sarà proprio lei la sua guida nel Paradiso, dopo essere stato lasciato dalla compagnia di Virgilio. E cosa si nasconde realmente nella figura della donna velata che appare alla fine del Purgatorio sul carro trionfale trainato da un Grifone dorato e circondato da angeli? Il Poeta la presenta vestita con un abito rosso fuoco, coperta da un mantello verde, con un velo candido e cinta da una corona di ulivo, pianta sacra a Minerva che rappresenta la sapienza. Perché Dante la può ammirare solo dopo essersi bagnato nelle acque del fiume Lete? Si tratta allora di una donna reale, la Beatrice Portinari, figlia di un banchiere, o dell’allegoria della Sapienza divina?
L’importanza e il simbolismo della figura femminile di Beatrice in questo viaggio, che è viaggio dell’anima alla ricerca delle verità più nascoste, tanto che lo stesso Dante avverte noi lettori “O voi che avete gli intelletti sani, / Mirate la dottrina che s’asconde/ sotto il velame delli versi strani”, sarà spiegato dalla dott.ssa Miriam Parricchi, con l’ausilio di immagini su grande schermo tratte dall’iconografia dantesca.
L’incontro è ad ingresso libero.