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Raffaele Ariante: Fatti non foste…

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Da mercoledì 21 dicembre a domenica 12 febbraio (tutti i giorni 11-13 / 14-16; sabato, domenica, festivi 11-16) nell’atrio d’onore di Palazzo Comunale c’è la mostra di Raffaele Ariante “Fatti non foste…” il cui significato sta nelle parole dell’artista: “Coloro l’Inferno dantesco sulle stampe di Doré”. Inaugurazione mercoledì 21 dicembre alle 18,30 alla presenza dell’assessore Pasquale Giuseppe Macrì e del Sindaco Giuseppe Fanfani che reciterà un canto della Divina Commedia. Per l’occasione, sarà girato un video dal filmaker Francesco Faralli, a documentare l’intervento e l’esposizione in un amalgama espressivo. Da Lucio Fontana a Franco Rognoni… a spasso per le vie e le piazze all’insegna dell’arte figurativa contemporanea tocca ora a Raffaele Ariante, artista di Assisi, aretino di adozione.
Questa mostra personale “parla” in volgare con i 33 canti dell’Inferno di Dante “rubati” a Doré. Paul Gustave Doré (Strasburgo, 1832 – Parigi, 1883) è stato un pittore e incisore francese, noto soprattutto per le sue illustrazioni della Divina Commedia realizzate negli anni sessanta dell’Ottocento insieme, per esempio, a quelle della Bibbia, dell’Orlando furioso (Ariosto), del Gargantua e Pantagruele (Rabelais), del Don Chisciotte (Cervantes), della Ballata del vecchio marinaio (Coleridge), del Corvo (Edgar Allan Poe), dei Fiori del male (Baudelaire). Le sue incisioni rispecchiano il gusto romantico accostato a una visione epica drammatica. E Raffaele Ariante, mostrerà alla cittadinanza aretina la propria capacità di comunicare l’arte con l’arte, attraverso il suo gusto per il colore che rivisita con semplicità il sentire ottocentesco.

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