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Raid esercito contro gli insorti a Ras Lanuf

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Tripoli, 10 mar. (Adnkronos/Aki/Ign) – L'aviazione libica è tornata oggi a bombardare le postazioni degli insorti situate nella città petrolifera di Ras Lanuf, ad est di Tripoli. Lo ha riferito l'emittente 'al-Arabiya'. Il bilancio provvisorio dell'offensiva è di sette feriti. Ras Lanuf è un centro strategico perché è la roccaforte dei ribelli più vicina alla capitale. Secondo alcuni media libici, quattro persone sono morte e 24 rimaste ferite nei raid condotti ieri . La tv di Stato libica intanto ha mostrato le immagini di truppe governative che stazionano nella città di Zawiyah, 50 chilometri ad ovest di Tripoli, riconquistata ieri dall'Esercito dopo duri scontri con gli insorti. In video sono apparsi anche sostenitori del colonnello libico, Muammar Gheddafi, stando a quanto ha riferito il sito web dell'emittente 'Bbc'. Zawiyah è caduta nelle mani delle truppe governative dopo cinque giorni di pesanti bombardamenti. E' l'allarmeanche per la penuria di medicinali a Misurata, città libica sotto il controllo degli insorti e teatro di duri scontri con le forze governative. A lanciarlo tramite la Bbc è un medico di un ospedale locale. Se le ultime scorte disponibili non saranno integrate entro le prossime ore, secondo la fonte, circa 300 pazienti dell'ospedale rischiano la vita. E si muove anche la comunità internazionale. La Francia ha riconosciuto oggi l'opposizione libica del Consiglio nazionale di transizione come unico "rappresentante legittimo" del Paese. Il riconoscimento è stato annunciato dagli stessi emissari dell'organismo libico, che oggi sono stati ricevuti all'Eliseo dal presidente francese Nicolas Sarkozy. "La Francia ha riconosciuto il Consiglio nazionale di transizione come rappresentante legittimo del popolo libico", ha dichiarato il libico Ali Essaoui, che ha visto Sarkozy assieme a Mahmoud Jibril. Essaoui ha aggiunto che il Cnt aprirà una rappresentanza diplomatica a Parigi e che a Bengasi arriverà un ambasciatore francese, in attesa di potersi trasferire a Tripoli. La Francia si pone così come il primo paese a riconoscere l'opposizione libica. Un passo che giunge alla vigilia del vertice straordinario della Ue domani a Bruxelles, in occasione del quale Sarkozy intende presentare "un piano globale" sulla crisi libica. In Germania il ministro dell'Economia tedesco, Rainer Bruderle, ha ordinato oggi il blocco immediato dei conti della banca centrale di Tripoli e del fondo statale libico presso gli istituti di credito tedeschi. Ambienti governativi a Berlino hanno spiegato che la misura interessa 14 enti creditizi in Germania oltre alla Banca centrale tedesca e che ha per obiettivo quello di appoggiare il previsto rafforzamento delle sanzioni finanziarie imposte alla Libia. Mosca ha bloccato invece la vendita di armi al regime del Colonnello con un decreto siglato dal presidente russo, Dmitry Medvedev, che stabilisce l'entrata in vigore delle sanzioni contro la Libia decise dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Secondo quanto ha riferito l'agenzia d'informazione 'Ria Novosti', il decreto vieta la vendita di armi, munizioni ed equipaggiamento militare al governo di Tripoli. Da parte sua il leader del Consiglio Nazionale di Transizione libico, Mustafa Abdel Jalil, in un'intervista al quotidiano tedesco 'Die Welt', ha chiesto alla comunità internazionale l'istituzione della "no-fly zone" sui cieli della Libia per fermare i raid dell'aviazione del colonnello Muammar Gheddafi contro i ribelli. "Ma non vogliamo la presenza di truppe straniere nel nostro paese", ha precisato Jalil, ex ministro della Giustizia. Intanto, un rappresentante del leader libico, Mohamed Tahir Siala, incontrerà oggi ad Atene il vice ministro degli Esteri greco Dimitris Dollis. Lo ha reso noto oggi il ministero degli Esteri di Atene, precisando che l'incontro avviene d'accordo con la responsabile della politica estera europea, Catherine Ashton, la quale ha discusso della situazione in Libia con il capo della diplomazia greca, Dimitris Droutsas. E, dopo tre settimane di rivolte popolari, è precipitata drasticamente la produzione di petrolio in Libia. Lo dichiara ill capo della compagnia statale National Oil Corporation (NOC), Shukri Ghanem, spiegando che la produzione di greggio è ora inferiore a circa 500mila barili al giorno, contro l'1,58 milioni di barili al giorno precedenti la rivolta.

Articlolo scritto da: Adnkronos