Arezzo – Adescavano trans e prostitute attraverso gli annunci 'hot' su giornali locali. Con uno stratagemma entravano nei loro appartamenti, tutti nel centro città, e li rapinavano. Questi i colpi messi a segno da una banda composta da undici albanesi ed un italiano smascherata dai carabinieri.
Le indagini erano iniziate nel 2010 e sono terminate ieri con la notifica dell'ultime ordinanze di custodia cautelare in carcere. La prima rapina risale al dicembre del 2009.
La banda agiva sempre nella stessa maniera. Chiamavano il trans o la prostituta, a telefonare era sempre l'italiano. Fissava un appuntamento e consumava pure il rapporto. Nel frattempo studiava l'appartamento. Passava quanlche giorno e la banda entrava in azione rapinando le vittime di telefoni cellulari, computer e denaro. In due casi i rapinati sono stati anche malmenati.
I carabinieri sono riusciti ad individuare prima il capo della banda, un 26enne albanese agli arresti domiciliari per reati contro il patrimonio, e ad arrestarlo per evasione. Sono poi riusciti ad individuare tutti gli altri componenti notificando le prime quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere a fine 2010 e le ultime quattro ieri, tutte a carico di albanesi in eta' compresa tra i 21 e i 30 anni. Ad altre tre persone, che svolgevano il ruolo di contatti, tra cui il falso cliente italiano, un 31enne aretino, e' stato imposto l'obbligo di dimora. La prima parte delle indagini è stata guidata dal pm Alessandra Falcone, la seconda dal sostituto procuratore Julia Maggiore.
I carabinieri sono riusciti a superare la reticenza dei rapinati cercando di stare il più possibile vicino alle vittime ed assistendole. Al momento sono state scoperte otto rapine ma i militari credono che ne siano state messe a segno molte di più.