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Restano gravi le condizioni della donna ustionata al San Donato

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Restano gravi le condizioni della donna ustionata al San Donato

Arezzo – "La paziente è stabile, ma le sue condizioni generali restano critiche, tanto che è stato programmato un suo trasferimento al Centro Grandi Ustioni di Pisa". Ad affermarlo è Enrico Desideri, direttore generale della Asl di Arezzo, nel corso di un incontro avuto questa mattina con la stampa locale.

La donna, una disabile straniera di 45 anni, era ricoverata nel reparto di medicina generale del San Donato, quando, verso l'una e trenta di sabato notte, era stata trovata alle prese con un principio di incendio nel proprio letto di degenza. Subito soccorsa dal personale infermieristico e medico del reparto, era poi stata ricoverata in rianimazione a seguito delle gravi ustioni riportate al volto ed al collo.

Stamani, Desideri ha espresso il proprio rammarico per l'accaduto, "per la paziente in primo luogo, ma anche per il personale e gli altri pazienti ricoverati nel reparto, perché, loro malgrado, hanno vissuto una esperienza traumatizzante. Al punto che stiamo valutando attentamente la possibilità di fornire un supporto di carattere psicologico. Naturalmente – ha ribadito il DG – il primo pensiero resta quello della donna, le cui condizioni sono ancora gravi. Non è ancora fuori pericolo di vita, la sua prognosi rimane riservata, ma si è stabilizzata e questo ci ha consentito di programmare il suo trasferimento al Centro Grandi Ustioni di Pisa".

Desideri ha poi ricordato che la donna era ricoverata al San Donato da tre giorni e che era stata sistemata in una camera singola, vicino alla postazione infermieristica. "Era una paziente conosciuta a seguito di precedenti ricoveri, ultimo dei quali circa venti giorni prima. Nel momento in cui è successo l'incidente, ha detto Desideri – non vi erano particolari motivi di preoccupazione nella gestione del reparto. La presenza del personale era organizzata come di consueto, con due infermieri e due operatori socio sanitari che sono immediatamente intervenuti quando è scattato l'allarme, assieme ad altri specialisti ospedalieri (otorino, anestesista)".

Rispondendo alle domande dei giornalisti nel merito delle possibili cause dell'incendio, Desideri ha precisato che "sono tutt'ora in corso accertamenti da parte della magistratura, dei vigili del fuoco e della stessa Azienda sanitaria. L'ipotesi che si è affacciata fin da subito e su cui si stanno concentrando le indagini è quella che la signora si sia addormentata con una sigaretta in bocca. Rispetto a questo – ha precisato ancora il direttore – il nostro approfondimento è finalizzato a comprendere che cosa possiamo fare per garantire una maggiore sicurezza, anche quando, come nel caso in questione, le leggi e le norme sono rispettate".

"Naturalmente ha detto ancora Desideri – i controlli ci sono e vengono fatti, ma un ospedale non può essere considerato alla stregua di un carcere e non è previsto il piantonamento sistematico dei ricoverati. Le nostre attenzioni, ha concluso Desideri, sono rivolte in primo luogo allo stato di salute dei pazienti e nel caso specifico della signora, le condizioni di salute non erano tali da richiedere una presenza assistenziale diversa da quella che era stata messa in atto".