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Rifiuti: Ispra, 6,1 mln tonnellate scarti pericolosi da manifatturiero

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Roma, 13 apr. (Adnkronos)- In Italia il maggior contributo alla produzione di rifiuti pericolosi arriva dalle attività manifatturiere, con quasi 6,1 milioni di tonnellate, pari al 53,8% circa del totale dei rifiuti speciali pericolosi prodotti nel 2008, seguita dall'attività di 'trattamento rifiuti' con il 19,9% e dalle attivita' di servizio, commercio e trasporti (19,1%). Lo rileva il Rapporto Rifiuti Speciali 2010 presentato oggi a Roma dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che fotografa la situazione relativa al 2007-2008. Nell'ambito delle attività manifatturiere, rileva ancora l'Ispra, il settore chimico si conferma il maggior produttore della categoria con una percentuale prossima al 69,8%, insieme all'industria metallurgica (19,6%). Nel Rapporto, inoltre, l'Ispra rileva che circa 1,9 milioni di tonnellate sono stati avviati a operazioni di recupero di materia, 9,4 milioni ad operazioni di smaltimento e 144 mila a recupero di energia.
La forma di recupero di materia più diffusa, con oltre 788 mila tonnellate, continua l'Ispra, + rappresentata dal 'recupero di metalli' (R4), seguita dal 'recupero di sostanze organiche' R3 ( 322 mila tonnellate), 'inorganiche' R5 (235 mila tonnellate) e dalla 'rigenerazione dei solventi' R2 (168 mila tonnellate). Il trattamento chimico fisico (D9), con oltre 7 milioni di tonnellate, la discarica (694 mila) e l'incenerimento (445 mila) risultano le operazioni di smaltimento più utilizzate. ( Per quanto riguarda invece i rifiuti non pericolosi (+1,3% rispetto al 2007), il Rapporto dell'Ispra rileva che i responsabili dell'aumento in termini di produzione risultano i settori 'Costruzioni e Demolizioni'(C&D) e 'Attività Manifatturiere' che raggiungono rispettivamente al 44,7% e 34,4% circa del totale prodotto. Seguono le attività di trattamento dei rifiuti alle quali è attribuibile, con un valore di quasi 17,4 milioni di tonnellate, il 13,7% della produzione totale, mentre alle restanti attività, considerate nel loro insieme, il 7,2% circa.
La forma prevalente di gestione del settore è rappresentata, anche in quest'ambito, prosegue il Rapporto dell'Ispra, dalle operazioni di recupero di materia (56,4% dei rifiuti speciali, pari ad un quantitativo di 73,9 milioni di tonnellate, ma lo smaltimento in discarica, con oltre 16 milioni di tonnellate, è ancora molto diffuso. Nel Rapporto l'Ispra rileva ancora che cresce del 22% rispetto al 2007, la quantità totale di rifiuti urbani e speciali esportata all'estero, raggiungendo un totale pari a oltre 2,4 milioni di tonnellate, di cui oltre 1 milione pericolosi e circa 1,4 milioni non pericolosi.
La nazione che riceve il maggior quantitativo di rifiuti speciali (1,4 milioni di tonnellate) è la Germania; il quantitativo più significativo dei non pericolosi è costituito da 'rifiuti urbani non differenziati', mentre per quelli pericolosi dai 'rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti'. Il nostro Paese ha invece importato, sempre nel 2008, oltre 2,2 milioni di tonnellate, di cui circa 28 mila di rifiuti pericolosi. La maggiore quantità importata proviene dalla Germania, con circa 832 mila tonnellate, ed è costituita da rifiuti derivanti da attività di costruzione e demolizione .

Articlolo scritto da: Adnkronos