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Rinviata l’adesione alla Fondazione Toscana Spettacolo

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È stata rinviata la delibera sull’adesione del Comune di Arezzo alla Fondazione Toscana Spettacolo. La decisione è stata presa dal Sindaco Giuseppe Fanfani che “non ha voluto mettere in difficoltà il Consiglio Comunale” su una pratica che aveva prodotto varie perplessità espresse da alcuni consiglieri.

La Fondazione, nata nel 1989, si occupa della distribuzione e della promozione di spettacoli dal vivo, con particolare attenzione alle compagnie toscane, della formazione del pubblico, della formazione e dell’aggiornamento degli operatori. Ha con il tempo istituito un servizio informativo per le realtà toscane interessate all’accesso a contributi pubblici e a forme di sponsorizzazione e partecipa a circuiti distributivi interregionali. Per espressa disposizione statutaria, vi possono aderire anche i Comuni della Toscana con la qualifica di soci ordinari e versando un contributo annuo che per i capoluoghi di provincia ammonta a un massimo di 4.131,66 euro.

“In attesa dell’apertura del Teatro Petrarca e dell’ultimazione dei lavori presso l’area spettacolo della Fortezza – aveva sottolineato il Sindaco Giuseppe Fanfani illustrando la delibera in sostituzione del proponente, l’assessore alla cultura Pasquale Macrì – sono in procinto di diventare sedi di spettacoli alcuni importanti spazi in città: l’auditorium del Centro Fiere e Congressi, l’auditorium Francesco Severi che sarà denominato ‘Teatro Mecenate’, la sala di Sant’Ignazio che da sede espositiva potrà ospitare concerti, performance teatrali e convegni. Una disponibilità che dovrebbe diventare effettiva dal 2012. Tutto questo rende possibile ampliare l’offerta teatrale alla cittadinanza con la possibilità di mettere in scena spettacoli a cui potranno assistere molte persone in più rispetto alla limitata capienza del teatro Pietro Aretino e quindi spettacoli più importanti dal punto di vista scenico e artistico, con la possibilità di incrementare anche i relativi incassi. Sarà altresì possibile, con la predisposizione delle nuove sedi, restituire al teatro Pietro Aretino la sua attività originaria, finalizzata alla realizzazione di produzioni locali e all’ospitalità di gruppi sperimentali.
Aderire alla Fondazione Toscana Spettacolo – aveva proseguito Fanfani seguendo le premesse della proposta di delibera – permette di inserire Arezzo in un circuito regionale e di beneficiare di una serie di vantaggi tra i quali il più importante è la compartecipazione finanziaria della Fondazione alla realizzazione delle varie stagioni teatrali, formalizzata con la stipula di apposite convenzioni, nelle more delle quali la Fondazione mette a disposizione un ampio ventaglio di spettacoli di assoluto livello artistico, la collaborazione organizzativa per quanto riguarda l’emissione dei borderò, il pagamento dei cachet alle varie compagnie teatrali, compresi gli oneri SIAE. Tutto ciò a partire dalla stagione teatrale 2011/2012”.

Grazia Sestini (PDL) ha rilevato come “abbiamo preso atto di questa pratica dall'ordine del giorno del Consiglio Comunale, non è passata in commissione e le motivazioni dell'adesione posso solo leggerle dalla proposta di delibera, non abbiamo potuto interloquire con l'assessore interessato sempre assente. Per atti come questo, per un suo adeguato approfondimento, necessiterebbe questo passaggio propedeutico”.

Roberto Barone (IDV) e Marco Tulli (SEL) hanno manifestato analoghe perplessità. “Cerchiamo di capire l'oggetto della pratica leggendo il relativo fascicolo, la cultura è un ambito da curare particolarmente ma anche una semplice adesione andrebbe inquadrata in un quadro complessivo. È cosa di questi giorni che la Rete teatrale toscana ha già organizzato una sua stagione, abbiamo un direttore artistico incaricato sulla base di una consulenza 'culturale' di tipo generico, insomma la pratica andrebbe prima valutata in commissione. C'è qualcosa che non quadra, non si capisce se la regione o la fondazione ci dia delle risorse o meno, intanto paghiamo 4.000 euro per aderirvi che si aggiungono ai 15.000 per la consulenza. Poi, cosa fa questa fondazione: viene ad Arezzo e definisce un cartellone di spettacoli?”.

Roberto Bardelli (PDL): “siamo di fronte al classico carrozzone grazie al quale fanno spettacoli gli amici degli amici e molte compagnie restano fuori. Inoltre: l'adesione comporta o no un impegno di spesa? Per i tre mesi residui del 2011 spendiamo una cifra che non so neanche se serve a programmare una stagione teatrale che nella rete regionale è già partita. E anche per il 2012 si rischia di avere solo le rimanenze di un calendario predefinito”.

Alessandro Arcangioli (PD): “con questa delibera si apre un'opportunità. Se siamo dentro alla fondazione possiamo influire anche sul destino di gruppi teatrali aretini se siamo fuori no. Certo è che il voto di oggi deve essere seguito da una convocazione della Commissione consiliare cultura dove si chiarisca tutto ciò che la delibera comporta e discutere il programma delle attività dell'assessorato”.

Matteo Bracciali (PD): “in questa situazione economica abbiamo una fondazione che mette a disposizione spettacoli e 30.000 euro per Arezzo. Mi sento nella condizione di auspicare l'approvazione della pratica”.

Dopo il dibattito, il rinvio deciso dal Sindaco.

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