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Riparte attacco, bombe sulla Libia

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Parigi, 20 mar. (Adnkronos/Aki) – Secondo giorno dell'intervento militare 'Odyssey Dawn' (Odissea all'alba) contro il regime libico. In azione aerei Usa, inglesi e francesi. Sono 19, tra caccia e bombardieri, compresi gli Stealth, gli aerei da guerra Usa che stamattina hanno condotto attacchi contro la Libia.
Lo affermano fonti militari americane, secondo quanto riportato dalla Cnn. Inoltre, una fonte del Pentagono, ha confermato che i missili da crociera lanciati dagli aerei hanno colpito obiettivi nei pressi di Misurata e della capitale Tripoli. Hanno iniziato a effettuare raid anche i Tornado britannici. Lo ha reso noto questa mattina un portavoce della difesa a Londra, il generale John Lorimer.
''Posso ora confermare che anche la Raf ha lanciato missili da crociera Storm Shadow da alcuni aerei Tornado GR4'', ha precisato Lorimer. Anche gli aerei francesi hanno ripreso a bombardare obiettivi in Libia. La ''no fly zone'' è stata attuata sui cieli della Libia, ha reso noto il capo degli stati maggiori riuniti Usa, l'ammiraglio Mike Mullen, precisando che la prima fase delle operazioni è stata un successo. Anche perché, ha aggiunto, le forze della coalizione sono riuscite a fermare l'offensiva delle truppe fedeli a Gheddafi contro Bengasi. Secondo una fonte del regime di Tripoli, citata da 'al-Arabiya', è di 64 morti il bilancio delle vittime dei raid aerei compiuti a partire da ieri.
Mentre è possibile vedere decine di veicoli militari delle brigate di Gheddafi distrutti lungo la via che porta da Bengasi ad Ajdabiya. Ieri, i caccia francesi hanno bombardato diversi mezzi militari mentre il Pentagono ha reso noto che un totale di 110 missili da crociera Tomahawk sono stati lanciati da unità americane, insieme a quelle britanniche. La Russia ribadisce anche oggi il proprio "rammarico" per i bombardamenti e chiede un cessate il fuoco. Sulla stessa linea la Cina che attraverso il ministero degli Esteri si dice ''rammaricata per gli attacchi militari contro il Paese". E' di oggi, invece, la notizia di un rimorchiatore italiano trattenuto in porto a Tripoli da personale armato. La nave ha a bordo undici persone tra cui otto italiani, due indiani ed un ucraino. La nave aveva sbarcato al porto di Tripoli personale libico dell'Eni. Il sequestro del rimorchiatore è avvenuto alle 17 di ieri. L'unità di crisi della Farnesina sta valutando la situazione.
Prematura in questo momento, si sottolinea, qualsiasi tipo di valutazione. Il regime libico intanto reagisce e prosegue la sua offensiva contro i ribelli. Ieri sera sono stati arrestati quattro giornalisti della tv araba 'al-Jazeera' che operano nel paese. E si combatte ancora nella città libica di Misurata, in Tripolitania. Testimoni oculari hanno riferito alla tv 'al-Arabiya' che i cecchini delle brigate fedeli a Gheddafi hanno aperto il fuoco contro i ribelli dai tetti di alcuni palazzi. I siti dell'opposizione libica denunciano poi bombardamenti sul centro di Misurata. I carri armati del regime hanno inoltre raggiunto la città.
Lo ha annunciato un testimone all'edizione araba della Bbc. La fonte ha parlato di "un vero e proprio massacro in corso", sostenendo che si contano 10 morti e 40 feriti sul campo. Secondo fonti mediche alla tv araba 'al-Jazeera', è di 94 morti il bilancio delle vittime dell'attacco compiuto ieri dalle brigate fedeli a Gheddafi nella città di Bengasi. Intanto secondo l'emittente 'al-Arabiya', i militari fedeli a Gheddafi stanno ripiegando verso Ajdabiya, mentre secondo Mustafa Gheriani, portavoce del Consiglio nazionale dell'opposizione, "i raid aerei di ieri hanno indebolito le forze fedeli al regime che stanno lasciando la città".

Articlolo scritto da: Adnkronos