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‘Ritratti di donne aretine’ conferenza di Pierluigi Licciardello

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Secondo appuntamento martedì 11 ottobre, nell’auditorium Aldo Ducci di via Cesalpino, del ciclo di conferenze “Ritratti di donne aretine”, organizzato dalla Società storica aretina, in collaborazione con il Comune di Arezzo. Alle ore 17,30, Pierluigi Licciardello svolgerà il tema “la beata Giustina (1247 ca-1319): “una santità contrastata”. Gli incontri, che si protrarranno fino a tutto novembre, sono dedicati a figure di donne nate o vissute nel territorio aretino che per le loro azioni sono entrate nella memoria collettiva o hanno fatto parlare di sé.
La beata Giustina, appartenente secondo la tradizione alla famiglia aretina Bezzoli/Francucci, fu monaca dall’età di 13 anni, sperimentando varie forme di vita religiosa, sia in comunità che come eremita. E’ una delle donne meglio conosciute dell’Arezzo medievale, perché di lei possediamo una “Vita” in latino, scritta a pochi anni di distanza dalla morte. Da questo testo emerge che Giustina ricevette il “dono mistico della visione di Dio” e, dopo la morte, operò miracoli per i numerosi fedeli che accorrevano alla sua tomba.
La santità di Giustina va compresa in un’epoca storica che molte donne vissero da protagoniste, sperimentando forme nuove di religiosità e di contatto con il divino. Ma questo modello di santità ebbe difficoltà ad essere accettato dalle autorità: il vescovo Guido Tarlati (1312-1327) e i suoi successori non fecero niente per promuovere il culto della santa aretina. Percorsa da correnti ereticali, da movimenti laici e da esperienze di rinnovamento, la vita religiosa ad Arezzo nella piena età comunale ci appare come un crogiuolo di novità che le autorità cercano faticosamente di contenere entro i limiti della tradizione.
Aretino, 37 anni, Pier Luigi Licciardello è laureato in Lettere e dottore di ricerca in “agiografia”; insegna materie letterarie al Liceo Classico di Arezzo. È socio di varie società di studi ed autore di ricerche e pubblicazioni sulla storia e sulla letteratura della Toscana medievale, in particolare sull’agiografia e il culto dei santi ad Arezzo, Camaldoli, Città di Castello, Chiusi e Volterra. Si è interessato a vari personaggi di Arezzo medievale, tra i quali il vescovo san Donato, l’umanista Guglielmo Gallico e il medico Guido. Nel 2006 per la Società storica aretina ha curato, insieme a Luca Berti, il convegno “Storia di Arezzo: stato degli studi e prospettive”, i cui atti sono stati pubblicati nel 2010.
Curato da Luca Berti, il ciclo di conferenze della Società storica aretina si propone non soltanto di fornire elementi biografici di donne aretine di ogni epoca e di ogni condizione, ma anche di ricostruire le circostanze ed i motivi che hanno reso famose le protagoniste, contestualizzandone l’operato nella società in cui vissero.
La conferenza successiva è in programma il 18 ottobre, quando Antonio Bacci parlerà di santa Teresa Margherita Redi (1747-1770): “solo Dio basta”. Tutte gli incontri sono ad ingresso libero, con dibattito finale aperto a tutti.