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Ritrovato il cocomero gigante della Val di Chiana

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Ritrovato il cocomero gigante della Val di Chiana

Arezzo – Venti chili, colore verde intenso, rotondo con evidenti striature “fette” solcanti l’intera superficie, semi neri molto numerosi e di taglia grossa, polpa rossa e fibrosa, gusto dolce: è il cocomero della Valdichiana. Detto anche il cocomero gigante di Fontarronco, recuperato e coltivato di nuovo!
Questo salvataggio lo si deve a Lorenzo Salvietti, agricoltore a Montecchio radicato nelle più autentiche tradizioni contadine della Val di Chiana, che ha custodito i semi della pianta. Senza di lui il cocomero si sarebbe estinto per sempre!
I suoi semi sono stati studiati e coltivati nella Azienda della Regione Toscana (ex ARSIA) a Cesa, diretta dal Dott. Luigi Fabbrini, ottenendo in questi giorni i primi esemplari dei cocomeri mangiati per secoli nelle terre della Chiana!
Questo cocomero gigante fu uno dei principali alimenti della estate, mangiato con il pane. La sua polpa è rossa, con un basso grado zuccherino e un gusto dolce diluito dal buon volume di acqua contenuto nella polpa. La sua grana è filamentosa, ad occhio nudo risaltano i fasci fibrosi biancastri. I semi sono molto numerosi e sono di taglia grossa, forma ellittica e colorazione variabile: sono neri quando il cocomero è maturo, bianchi e marroni quando non è maturo. La sfera della cucurbitacea ha evidenti solcature verdi scure che vanno da polo a polo, disegnando naturali fette.
Per la forma e grandezza della fetta di cocomero nacque il detto popolare : “con il cocomero della Val di Chiana si mangia, si beve e ci si lava il muso”!
I semi erano gelosamente custoditi e tramandati da padre in figlio. Negli ultimi 50 anni con l’arrivo delle varietà “americane”, più dolci, diverse nei volumi e forme, capaci di maturare prima, a Giugno, il cocomero gigante di Fontarronco è stato emarginato ed ha rischiato di scomparire per sempre! La terra di sua zona di produzione fu la tenuta di Fontarronco, Fattoria Granducale dei Cavalieri di Santo Stefano prima e poi dei Conti di Frassineto. Fu coltivato anche nelle altre fattorie granducali e nelle terre dei Comuni di Foiano della Chiana, Castiglion Fiorentino, Cortona, Marciano della Chiana, Monte San Savino e Lucignano. La semina era fatta con 2-3 semi per buca in maggio e la raccolta del cocomero avveniva da ferragosto fino alla prima metà del mese di settembre. La pianta richiede terreni ricchi di acqua, argillosi e la semina va realizzata lontano da zucche e altre cucurbitacee, altrimenti i cocomeri acquistano un eccesso di fibra alimentare! Il cocomero si conservava in ambienti freschi ed anche, prima del consumo, in balle tenute all’interno del pozzo della casa colonica e padronale.
Aver recuperato e di nuovo coltivato in campo aperto il cocomero gigante di Fontarronco è stata una scelta di difesa e valorizzazione della nostra biodiversità agraria e alimentare tipica della terra di Arezzo e della Val di Chiana. Questa archeologia vegetale è stata una scelta colturale, ma anche un recupero di una pagina culturale dei “mezzadri” della Val di Chiana, che rischiava di essere persa per sempre! Coloro che desiderano avere i semi per diffondere la coltivazione del cocomero della Val di Chiana possono rivolgersi alla sede ex ARSIA di Cesa.

Articlolo scritto da: Pier Luigi Rossi – Medico

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