L’Unione Industriali pratese ha plaudito a quello che ha definito “il distacco della spina” al Lanificio di Soci. Un concorrente di meno, sembra di capire. Un competitor al limite della slealtà perché ha utilizzato il sostegno pubblico. E le imprese private che lo fanno regolarmente da sempre? Quello avuto dal Lanificio di Soci è lo stesso sostegno che hanno utilizzato molte aziende private, anche associate a Confindustria. Mi sembra di ricordare senza scandali.
Quanto al 30% di sottocosto, anche in questo caso l’Unione Industriali di Prato sembra avere memoria corta: il guadagno derivante da certi costi non rimaneva in Casentino, visto che il Lanificio operava in conto lavorazione.
In questa vicenda, il primo elemento al quale non bisogna rinunciare è il rispetto ai lavoratori, sia soci che dipendenti della cooperativa. E’ grazie a loro e ai prezzi altissimi che hanno pagato sia economici che morali, che l'attività è andata avanti in questi anni di terribile crisi economica. Grazie a loro e al sacrificio delle loro famiglie, considerato che devono ancora riscuotere alcune mensilità, che forse oggi possiamo parlare di qualche spiraglio di occupazione futura. Hanno lavorato e molto duro guadagnandosi tutte le loro giornate. E noi continuiamo ad essere al lavoro fianco: giovedì 27 ottobre, alle ore 14.30, i lavoratori si riuniranno in assemblea presso il Ciaf di Soci.

Articlolo scritto da: CGIL Arezzo