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Salute: esperti contraccezione, pillola giorno dopo non e’ abortiva

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Salute: esperti contraccezione, pillola giorno dopo non e’ abortiva

Roma, 7 giu. (Adnkronos Salute) – La pillola del giorno dopo non è un farmaco abortivo. E' uno dei punti chiave del documento congiunto messo a punto dalla Società italiana della contraccezione (Sic) e dalla Società medica italiana per la contraccezione (Smic) e rivolto ai medici proprio per fare chiarezza sulla contraccezione di emergenza. Cominciando dal meccanismo d'azione della pillola del giorno dopo.
"E' ampiamente dimostrato che il levonorgestrel (Lng), la molecola contenuta nel farmaco presente in Italia, quando somministrato in fase preovulatoria, interferisce con il processo ovulatorio, per inibizione o disfunzione dello stesso, e previene quindi la fertilizzazione. Inoltre – precisa il documento – è stato evidenziato che nelle donne che assumono Lng quando i parametri clinici, ecografici e ormonali sono diagnostici di ovulazione già avvenuta, il farmaco non ha alcun effetto. E' evidente quindi che Lng non interferisce con l'impianto dell'embrione, una volta avvenuta la fertilizzazione; cioè, non causa aborto, né è in grado di danneggiare una gravidanza in atto", si sottolinea.
Numerosi i temi affrontati nel documento sulla base delle più recenti evidenze scientifiche: come e quando ricorrere alla pillola del giorno dopo, quale il suo meccanismo di azione, le metodiche disponibili e loro efficacia e sicurezza, gli aspetti medico-legali della prescrizione del farmaco, il ricorso alla clausola di coscienza, i comportamenti a cui i medici sono comunque tenuti, il counseling.
Il testi si potrà consultare online sui siti internet delle due società che lo invieranno ai loro iscritti e distribuito nel corso dei principali congressi scientifici di ostetricia e ginecologia. In autunno partirà una campagna di informazione rivolta alle donne, con un depliant sulla contraccezione. L'intento di fare chiarezza nasce anche dalle difficoltà che devono affrontare le donne per ottenere la ricetta del contraccettivo d'emergenza. Come ha evidenziato di recente il rapporto 'Sos Pillola del giorno dopo' dell'Associazione vita di donna, oltre il 50% delle circa 8.000 persone che si sono rivolte al servizio in 3 anni, lo ha fatto dopo essersi visto negare la prescrizione del farmaco. Secondo i dati raccolti, tra i medici che hanno rifiutato la ricetta il 34% lavora al pronto soccorso, il 30% alla guardia medica il 25% nei consultori e l'11% è un medico di famiglia.
"Da questi dati emerge una disinformazione sulla contraccezione d'emergenza, anche tra la classe medica, dovuta in parte ad un incompleto aggiornamento sugli ultimi studi", commenta Annibale Volpe, direttore della Clinica di ginecologia e ostetricia dell'Università di Modena e Reggio Emilia. "Attraverso questo 'position paper' sulla contraccezione di emergenza rivolto ai colleghi medici – afferma il presidente della Sic, Carmine Nappi – le nostre società si propongono di fare per quanto possibile chiarezza in un campo che presenta numerosi aspetti controversi, sia dal punto di vista scientifico che da quello medico-legale. Abbiamo definito le indicazioni, le opzioni farmacologiche e i meccanismi d'azione accertati e inoltre, passando brevemente in rassegna i principali riferimenti legislativi – prosegue – abbiamo redatto una sorta di vademecum su alcuni aspetti medico-legali della questione, per aiutare il medico ad affrontare la problematica senza incorrere in possibili contenziosi. Basti pensare alla questione dell'obiezione di coscienza o a quella, spinosissima, della prescrizione alle minori". La contraccezione di emergenza è "uno strumento importante per limitare il ricorso all'interruzione di gravidanza – sottolinea Emilio Arisi, presidente della Smic – e un'ampia azione di informazione ci è sembrata doverosa".

Articlolo scritto da: Adnkronos