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Salute mentale, curare senza emarginare

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Salute mentale, curare senza emarginare

AREZZO – Da un anno a sei mesi: questo il primo miglioramento già raggiunto sui tempi di attesa per una valutazione riabilitativa dei minori in cura al Dipartimento della Salute Mentale (DSM). Ma anche un nuovo progetto, da avviare in gennaio assieme ai medici pediatri, per ridurre ancor più i tempi di accesso al servizio, con l’obiettivo di assicurare non più di 15 giorni per le prime visite. Sono queste alcune delle novità presentate questa mattina dai vertici della Asl (Enrico Desideri e Branka Vujovic) e dai responsabili dei servizi che compongono il dipartimento di salute mentale (Paolo Nascimbeni, Luciano Luccherino e Giampiero Cesari) in occasione dell’incontro con i giornalisti nel rinnovato reparto di “salute mentale infanzia”. Una sede (in via Curtatone) che oltre al restyling generale, finalmente ha aperto un accesso per disabili, ma le cui novità risiedono essenzialmente su un cambiamento di impostazione dei servizi, adesso in rete e non per discipline separate.
Proprio in occasione Giornata Nazionale della Salute Mentale (5 dicembre), l’Azienda ha organizzato una serie di iniziative per far conoscere alla popolazione servizi ed attività. Nell’ingresso principale dell’ospedale San Donato è stata allestita una mostra con l’illustrazione dei percorsi assistenziali ed i risultati del lavoro svolto. C’è anche una mostra-mercato con i prodotti realizzati dagli ospiti nei diversi laboratori, dalla ceramica al cucito, dalla falegnameria ai prodotti delle serre.
Poi un convegno nel corso del quale si è affrontato il tema del “lavoro come un’opportunità per la salute” per una serie di soggetti che sono stati in cura al Dsm.

Il DIPARTIMENTO
Negli ultimi anni è molto cambiata la tipologia di utenti dei servizi di salute mentale nel panorama nazionale e aretino. I servizi che fino agli anni 80 si rivolgevano quasi unicamente ad ex degenti dell’ospedale psichiatrico, progressivamente sono andati verso una offerta per nuovi disagi personali, spesso legati a difficoltà nel ciclo di vita.
Il Dsm si occupa di problemi psichici della popolazione adulta (superiore a 18 anni) e di problemi psicopatologici della età infantile e adolescenziale.
Sono servizi territoriali, con momenti di alta integrazione con i presidi ospedalieri, con i servizi sociali aziendali o con i comuni. Forte la collaborazione con i medici di famiglia ed i pediatri che sono i principali “invianti” alle varie strutture di valutazione e cura”.

NUMERI IMPORTANTI
Il numero degli utenti è davvero rilevante: nel 2.010 sono stati seguiti direttamente 6.569 adulti e 2.031 minorenni.
La Regione Toscana ha certificato un livello di qualità molto alta dei servizi offerti dalla Asl aretina: nella popolazione adulta, ad esempio, per i pazienti maggiorenni l’acceso ai servizi è pari al 22 per mille degli abitanti, contro una media regionale di 21 e, in area vasta, 16 di Grosseto e 17 di Siena.
Il Dsm gestisce anche i ricoveri in occasione di condizioni acute e critiche: nella popolazione maggiorenne sono stati in un anno 546, contro i quasi novemila della Toscana. Arezzo ha anche una bassissima percentuale di ricoveri ripetuti a trenta giorni da una precedente dimissione.
Nel 2010 in provincia di Arezzo si sono avuti solo 20 Tso, cioè i trattamenti sanitari obbligatori, ben al di sotto della media regionale.

LE CURE
Sono in aumento le richieste di intervento derivanti da crisi familiari legate a rapporti di coppia o di relazione con i figli.
In grande evidenza, poi, le richieste da parte di extracomunitari che spesso presentano difficoltà di relazione, talvolta non legate ad un problema psicopatologico, ma ad una difficoltà di inserimento in un contesto sociale.
E ancora sono in aumento le richieste per la fascia infantile relative a problemi di apprendimento e di comportamento.
Negli ultimi anni sono nati e cresciuti gli ambulatori per i disturbi da ansia, quelli per i disturbi del comportamento alimentare.
Per i più giovani una struttura che si occupa dell’autismo, così come percorsi per superare i problemi del linguaggio e dell’apprendimento.
Per gli adulti sono operative delle strutture intermedie a diversa intensità di cura ed intervento (in edifici non ospedalieri) che permettono di non ricoverare le persone, ma di poterle curare in condizioni protette.
In ambito provinciale agiscono poi anche due strutture private accreditate per la riabilitazione (Agazzi per adulti e infanzia, Viciomaggio solo per infanzia), coordinate in un progetto unitario.
Il dipartimento segue questa immensa mole di lavoro con un organico inferiore a 200 persone.