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Santi Cherubini: ‘Sono di sinistra e sto con Lucherini. Ecco perché…’

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Santi Cherubini: ‘Sono di sinistra e sto con Lucherini. Ecco perché…’

Arezzo – Dichiarazione di Santi Cherubini, candidato per il Consiglio Comunale nella lista civica “Progetto per Arezzo”.
“La mia candidatura al Consiglio Comunale non l’ho assolutamente decisa io, ma neanche gli altri naturalmente. Come tutte le cose che faccio da sempre, non scelgo di farle ma aspetto che succedano. In pratica, vivo una presa di coscienza postuma dei miei accadimenti. È ormai quasi un mese che mi sono affacciato alla finestra della politica e già me vièn voglia de buttamme de sotto.
Nel mio immaginario pensavo a dibattiti, confronti in cui i candidati si sfidano dialetticamente sulle proposte, cittadini che pongono quesiti. Pensavo che la faccia e la parola fossero le armi con cui potessi competere. Invece mi ritrovo in mezzo a cartelloni, slogan e proclami: un sistema di comunicazione che mi costringe a giocare fuori casa. Ho visto i manifesti con la scritta Fanfani sindaco. Ma perché, non è già sindaco? Se n’è scordato? Un altro manifesto con Maria Grazia Sestini più truccata del mì motorino. Macrì col cigno nero. Mi domando: il cigno nero vuol significare il genius loci? Ma l’oci son bianchi e non c’hanno il collo lungo, che se lo voi fà ripieno ce vol na carrettata de macinato.
Dimenticavo di dire che sono di sinistra e mi sono candidato con Luigi Lucherini. Penso che possa essere un segnale di progresso rispetto al superamento della logica partitica. E l’ho fatta bòna! Quando incontro un amico e gli dico che sto con Lucherini, non capisco perché, piano piano si irrigidisce e si allontana. Non sarà mica che sono diventato petomane senza saperlo? Quelli più coraggiosi m’han detto: ma come fai? Lucherini è vecchio e condannato. Mah, sarà… Io sono proprio ingenuo: visto così, gioviale, aperto, moderno, lucido di idee, che fosse vecchio e condannato non me n’ero proprio accorto. Che coglione che so!
Alla fine, comunque, mi auguro che i cittadini vadano a votare, perché mettere la croce su di un simbolo è l’unica occasione per poter incidere. Basta che la croce non la mettano sulla nostra città”.