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Sarkozy, al fianco dell’Italia se deciderà di tornare all’atomo

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Sarkozy, al fianco dell’Italia se deciderà di tornare all’atomo

Roma, 26 apr. (Adnkronos) – "Il giorno in cui l'Italia deciderà di tornare al nucleare, la Francia sarà per l'Italia un Paese accogliente e amichevole". E' quanto sostiene il presidente francese Nicolas Sarkozy al termine del bilaterale italo-francese. "Non giudico la decisione del governo italiano. Capiamo le sue ragioni", sottolinea Sarkozy, commentando la decisione del governo italiano di bloccare il nucleare. All'opinione pubblica italiana, aggiunge il capo di Stato francese, "vorrei spiegare che l'incidente di Cernobyl è stato un incidente nucleare mentre quello in Giappone non è accaduto per colpa di un terremoto ma di uno tsunami.
E' lo tsunami che ha distrutto la centrale e fermato l'acqua che serviva a raffreddare il motore e il combustibile". La Francia, come l'Italia, continua Sarkozy, "non ha petrolio nè gas ma grazie alla scelta del generale De Gaulle ha scelto il nucleare e ora siamo autonomi nell'elettricità per l'80% .
La Francia -aggiunge- non ha scelto solo il nucleare ma anche le fonti rinnovabili come il solare e l'eolico che ora però non bastano per compensare l'atomo".
Sarkozy sottolinea l'importanza ora di rafforzare la sicurezza delle centrali, alcuni "gruppi francesi non hanno chiuso dei contratti per vendere delle centrali perché erano più care perché piu' sicure. Il vero dibattito è quale livello di sicurezza serve per le centrali. Noi abbiamo fatto la scelta di puntare alla sicurezza perché la loro sicurezza riguarda anche i nostro vicini", rileva Sarkozy, annunciando che a giugno a Parigi si terrà una riunione delle autorità per la sicurezza del nucleare proprio per affrontare i temi che riguardano la sicurezza delle centrali. "La Francia se l'Italia sceglierà di tornare al nucleare è disponibile a lavorare con l'Italia e mettere a disposizione il know how legato alla sicurezza. Non c'è altra soluzione che la trasparenza", ha concluso Sarkozy.

Articlolo scritto da: Adnkronos