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Scabbia, situazione sotto controllo

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Scabbia, situazione sotto controllo

Valdarno – – “Non esiste nessun allarme scabbia in Valdarno. I due casi verificatisi nell’ultimo mese sono stati prontamente segnalati dal medico curante e gestiti in collaborazione con la Asl, sia in ambito scolastico che familiare, secondo i consueti protocolli sanitari di riferimento. La situazione è da giorni sotto controllo ed è quindi necessario evitare inutili allarmismi”.
Ad affermarlo è Domenico Sallese, direttore del Dipartimento della Prevenzione della Asl aretina, che congiuntamente ai medici del settore di Sanità Pubblica, è intervenuto con una propria nota sull’argomento.
“Comprendiamo le preoccupazioni espresse in questi giorni dagli studenti e dai loro familiari – si legge nella nota inviata alla stampa – ma vogliamo rassicurarli che non ci troviamo di fronte ad una emergenza: i due casi di scabbia riportati dalle cronache locali – come già detto – sono stati risolti perché efficacemente trattati e non rappresentano più una potenziale fonte infettante.
Allo stesso tempo – prosegue Sallese – anche a seguito di inesattezze riscontrate in alcuni articoli pubblicati nella stampa locale in questi giorni, riteniamo utile fornire alcune precisazioni e chiarimenti, sul parassita responsabile dell’infestazione e sulle modalità di trasmissione e trattamento”.

“L'acaro della Scabbia (sarcoptes scabiei) non è un virus, come è capitato di leggere in un articolo, ma è un parassita ospite dell'uomo in quanto per vivere ha necessità di nutrirsi di pelle umana. Lontano dall'uomo muore dopo 2 – 3 giorni. La parassitosi si contrae quasi esclusivamente tramite contatto prolungato pelle a pelle con una persona infestata e quindi il luogo privilegiato della trasmissione è, di norma, l'ambiente familiare. In un ambiente scolastico di grado secondario la possibilità di essere infestati è molto bassa e avviene prevalentemente attraverso le mani. In Toscana sono stati notificati 670 casi nel 2009 e 440 nel 2010.
Successivamente all'infestazione gli acari femmina depositano sotto la pelle uova che maturano in due settimane ed emergono come forme adulte per invadere nuovamente il medesimo ospite o altri individui. Il periodo di incubazione va da 4 a 6 settimane. Il sintomo più caratteristico è il prurito, soprattutto notturno. Oltre alla cute non sono coinvolti altri organi o apparati.
Viste le modalità di trasmissione e l'habitat del parassita non è indicato il ricorso alla disinfestazione degli ambienti scolastici e domestici con utilizzo di prodotti chimici. L'unico provvedimento terapeutico efficace è effettuato con preparati insetticidi sugli infestati e sui loro contatti in ambito familiare, sotto stretto controllo del medico curante e delle strutture di Sanità Pubblica.
La scabbia, conclude la nota della Asl, come altre infestazioni non è prevenibile tramite vaccinazione e anche l'uso di acaricidi a fini preventivi è controindicato”.

Sull'argomento è possibile richiedere ulteriori chiarimenti e informazioni al numero dello Sportello Unico della Prevenzione (055.981646) nella fascia oraria 9-14.