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SEL sulle nomine nelle partecipate

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Marco Tulli e Alessandra Landucci hanno analizzato la situazione politica partendo dalle nomine nelle aziende e società partecipate criticando le ultime scelte e proponendo nuovi criteri da seguire.
Il consigliere comunale Marco Tulli: “il centrosinistra, ora più che mai, deve presentarsi nella veste adeguata per affrontare le sfide che anche localmente vengono poste: lavoro, sociale, incremento della raccolta differenziata, valutazione di impatto sanitario a San Zeno, cave di Quarata, cultura. Per farlo, il centrosinistra deve cambiare modo di fare politica, allontanare da sé autoreferenzialità e metodi spartitori. In un ambito come le partecipate, non ci sembra di assistere al cambiamento. Confermiamo, come detto più volte, che non ci interessa alcun posto a queste condizioni. Chiediamo che vengano seguiti principi ribaditi in varie occasioni e per ora inascoltati dal Pd: rinnovamento, non solo anagrafico. Sono necessarie persone che non hanno ricoperto in passato numerosi incarichi. Dopo la grande battaglia vinta, ad esempio, sul referendum di giugno, hanno riconfermato in Nuove Acque una persona che ha fatto della privatizzazione del servizio idrico il suo cavallo di battaglia. È un affronto ai cittadini e al centrosinistra che non avalliamo. Secondo: la competenza. Non possiamo vedere persone che passano da una partecipata all'altra come se si discutesse sempre delle stesse cose. Terzo: parità di genere. Ci sono consigli di amministrazione composti esclusivamente da uomini. La parità di genere deve diventare strumento di civiltà e di cultura e non avallare riequilibri politici. Gli enti di cui stiamo parlando sono pubblici o a controllo pubblico seppur privatizzati, non dimentichiamolo, e dobbiamo dare la dimostrazione che possono funzionare grazie a energie e idee nuove, per non dare adito alla logica preponderante per cui il pubblico è inefficiente e le aziende sono solo ‘parcheggi’ ove ricollocare il personale politico. Come consigliere comunale dico che se si proseguirà trascurando questi tre semplici punti, siamo disposti a non votare il prossimo bilancio comunale, come atto di responsabilità nei confronti dell'intero centrosinistra affinché ritrovi coerenza e dignità e di presa di distanza da un certo modo di fare politica di cui non possiamo renderci complici”.
Alessandra Landucci, consigliere provinciale: “gli ultimi mesi sono emblematici di un modo di fare politica privo di coraggio. Il Pd mi sembra che abbia inanellato pessime figure, da Estra a Nuove Acque, con comportamenti criticabili. Sul servizio idrico, addirittura, il Pd prima si è limitato a salire sul carro del vincitore poi ha rinnegato quel risultato e la sua valenza con una proroga della carica di presidente. In un momento in cui sale la voglia di antipolitica, che sfocia anche nel populismo e l'astensionismo diventa il secondo partito in Italia, il Pd avrebbe dovuto fare altre scelte, per amore dei propri elettori e per rispetto dei cittadini. La ricollocazione di vecchi politici, anche bocciati alle elezioni, è oggi inaccettabile. Gli incontri che abbiamo chiesto alla segreteria del Pd per dare la sterzata sono rimasti lettera morta”.