Arezzo – «Nobile lo scopo, pessima la figura. La partita di beneficenza, che si è giocata sabato 30 aprile allo stadio comunale, per raccogliere fondi da devolvere alla LILT, ha avuto un epilogo davvero increscioso ed ha presentato la città in una veste che non le appartiene. Al termine della partita, tra vecchie glorie del calcio aretino ed una rappresentativa di giornalisti ed attori, negli spogliatoi le docce gettavano acqua gelata: cosa di poco conto di per se ma di grande danno all’immagine delle città.
Lo dico prima come cittadina e poi come politico, dice Grazia Sestini, figure come quelle di l’altra sera Arezzo e gli aretini non le meritano, ma d’altra parte abbiamo avuto l’ennesima riprova della disorganizzazione degli uffici comunale e l’approssimazione con la quale questa amministrazione ha governato per 5 anni Arezzo.
Il sindaco, incalza la Sestini, invece di spendersi in promesse, che sa di non poter mantenere, come la realizzazione del velodromo sarebbe stato più opportuno che avesse provveduto alla messa in sicurezza dell’impianto e provveduto ad erogare servizi essenziali alla società.
E poi, continua la Sestini, il sindaco ci dovrebbe spiegare di quale assessore è la competenza: della De Robertis presente alla partita? O del Caporali frettolosamente interpellato per telefono. Noi non lo sappiamo ed i fatti hanno dimostrato che non lo sa neppure Fanfani che non ha risparmiato alla città questa figuraccia. Mentre gli aretini si spendono per sostenere iniziative di volontariato soprattutto per quello socio sanitario come la LILT, il Sindaco non perde occasione, vedi anche la vicenda del 5 per mille da noi denunciata, di dimostrare la scarsa attenzione nei confronti di questo mondo che appartiene alla storia della città di Arezzo.
Noi, conclude la Sestini, non ci stiamo. Come tanti siamo stati spettatori a quella partita perché siamo convinti che la città deve essere vicina a chi si impegna per la solidarietà.»