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Sestini: ‘Ma dove vanno a finire i soldi degli aretini?’

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Sestini: ‘Ma dove vanno a finire i soldi degli aretini?’

Arezzo – Le immagini sono così eloquenti che ogni commento risulta superfluo. Così, Grazia Sestini, a proposito della struttura realizzata solo qualche mese fa dall’Amministrazione Fanfani in località Sant’Andrea a Pigli dal costo di 220mila euro.
Quella che doveva essere nelle intenzioni un Ciclodromo, come si legge nel libro della città dei sogni del sindaco Fanfani “…conforme norme C.O.N.I ed al Regolamento Tecnico della Federazione Ciclistica Italiana (F.C.I.), è destinata allo svolgimento dell’attività ciclistica giovanile (bambini tra i 7 e i 12 anni). Lo sviluppo complessivo della pista è di circa 860 metri lineari con una larghezza della sede stradale di 5 metri…” è, in realtà una striscia di asfalto già deformato che si snoda attraverso una fitta vegetazione di erbacce dove gli unici utenti risulta essere la fauna autoctona.
Il ciclodrono, e ci vuol un gran coraggio a chiamarlo così, è stato l’ennesimo spot elettorale realizzato in fretta e furia impiegando la modica cifra di 220mila euro ed è anche l’ennesimo atto di incoscienza amministrativa di un Sindaco che, dopo aver immobilizzato per 5 anni la città, tira fuori dal cilindro del mago i soldi per realizzare cattedrali nel deserto utili giusto il tempo del taglio del nastro come le piste ciclabili a San Zeno che finiscono nei campi o il pericolosissimo parco del Pantano privo di recinzione o il castello di plastica del parco Pertini: un vero pericolo denunciato da tanti genitori, ma che questo Sindaco non vuole ascoltare. E che dire poi di quel lastrico solare, come è stata già definita la “ristrutturata” piazza Sant’Agostino, le cui pietre sono già impregnate di macchie d’olio. E che sono bastate due cerimonie religiose per mandare all’ospedale due cittadini caduti rovinosamente sul lastrico costellato da invisibili gradini che unitamente ad altri orpelli hanno anche reso difficile l’arrivo sul posto dei soccorsi.
Insomma, questi sono solo alcuni esempi, di come sono stati impiegati i soldi dei cittadini. Un attento e capace amministratore, conclude Sestini, opera per il bene ed il benessere della propria collettività non per la propria vana gloria.

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