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‘Sindrome da primavera’ per 2mln italiani, irritabili e ansiosi

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‘Sindrome da primavera’ per 2mln italiani, irritabili e ansiosi

Roma, 30 mar. (Adnkronos Salute) – Il clima primaverile e le giornate più lunghe non hanno solo effetti positivi per la salute psicofisica. Specie per quella delle donne: sono sei volte più spesso dei compagni vittime di disturbi legati all'attivo della bella stagione. "In generale circa due milioni di italiani risentono del cambio di stagione", una sorta di 'sindrome da primavera' "che regala irritabilità, aggressività, rende più ansiosi e meno concentrati". Lo rivela Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze all'Ospedale Fatebenefratelli di Milano.
Una primavera 'maledetta' per colpa della luce. "Sono tutti disturbi legati alla modificazione della quantità di luce, che induce cambiamenti a livello cerebrale – spiega lo psichiatra all'Adnkronos Salute – E se in molti risentono in generale dei cambi di stagione, quelli più 'pesanti' da superare sono proprio i passaggi dall'autunno all'inverno e dall'inverno alla primavera". Per l'esperto, "nel primo caso i segnali rivelatori sono stanchezza, sonnolenza, perdita di concentrazione e aumento del consumo di carboidrati. Mentre con l'arrivo della primavera oltre alla stanchezza c'è proprio l'irritabilità, l'aggressività e il fatto di essere più ansiosi e meno concentrati". Le donne, prosegue, risulterebbero ben sei volte più colpite degli uomini.
"Si tratta di disturbi affettivi che, in realtà, ci mostrano come siamo in collegamento con i ritmi della natura più di quanto non crediamo", aggiunge Mencacci. E se in queste settimane le piante sono in fermento, "in pratica, lo siamo anche noi". Non solo. L'arrivo della primavera e i fastidi tipici di questa stagione pesano in modo particolare "anche su quel 10% della popolazione afflitto da disturbi dell'umore, circa 5-6 milioni di persone, di cui il 40% soffre in modo particolare proprio i 'passaggi' stagionali, con manifestazioni che vengono considerate un peggioramento". Cosa fare allora, oltre ad armarsi di pazienza, aspettando che il peggio passi? "Per chi è in cura – conclude – suggerisco un perfezionamento del trattamento farmacologico sulla base dei sintomi. Mentre, in generale, invito ad aumentare in questo periodo l'attività fisica, per favorire il processo di adattamento dell'organismo".

Articlolo scritto da: Adnkronos