Home Nazionale Strage in Norvegia, Breivik: ‘Ho fatto tutto da solo’

Strage in Norvegia, Breivik: ‘Ho fatto tutto da solo’

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Oslo, 24 lug. (Adnkronos) – A 48 ore dalla strage resta sotto choc la Norvegia. Anders Behring Breivik ha ammesso di aver fatto fuoco a Utoya e anche le responsabilità della bomba a Oslo. "Ho fatto tutto da solo", ha detto agli agenti. Il capo della polizia Sveinung Sponheim ha fatto sapere che intende comunque verificare tutte le sue affermazioni, aggiungendo che "alcune dichiarazioni di testimoni non hanno detto certezza se vi fosse uno o piu' sparatori". La polizia non sta ricercando al momento altre persone, ma non esclude che il sospetto abbia ricevuto aiuto. Al momento dell'arresto sull'isola di Utoya Breivik aveva con sè "molte munizioni", ha poi detto Sponheim ai giornalisti, aggiungendo che quando l'uomo si è arreso aveva con sè due armi. Gli agenti, ha riferito Sponheim, sono arrivati sull'isola circa un'ora dopo che è stato lanciato l'allarme.
Il capo della polizia ha confermato che il bilancio delle vittime di Utoya è salito a 86, dopo la morte di un ferito, mentre a Oslo 7 persone hanno perso la vita. I feriti nei due attacchi in Norvegia sono invece 97. Nelle scorse ore la polizia ha parlato anche di quattro o cinque dispersi a Utoya e di corpi rimasti negli edifici colpiti dall'esplosione. Intanto sei persone sono state arrestate e poi rilasciate a Oslo nell'ambito dell'operazione di polizia avviata questa mattina in connessione con i due attacchi di venerdì. Dai racconti dei sopravvissuti emergono particolari inquietanti: alcuni sono rimasti nascosti fino a sabato mattina. "Ieri abbiamo salvato molta gente che era in acqua", ha raccontato Jahn Petter Berentsen, un volontario della Croce Rossa. I sopravvissuti e i familiari accorsi per abbracciarli si sono ritrovati ieri in un albergo di Sundvollen, sulla riva del fiordo di Tyri dove si trova l'isoletta di Utoya.
Con loro medici, psicologi e religiosi che hanno cercato di rispondere al desiderio dei ragazzi di raccontare la loro terribile esperienza e farsi confortare. Oggi sono ancora al lavoro squadre della Croce rossa che cercano gli ultimi dispersi, mentre sulla strada della terraferma passano ancora i carri funebri con i morti. I primi ragazzi in fuga sono stati raccolti venerdì notte dalle barche degli abitanti della zona. Inizialmente sono stati portati tutti nell'abitazione di un medico. "Un giovane mi ha raccontato che una pallottola è passata sopra la sua testa e si è conficcata in un albero", ha detto il tassista Martin Engbretsen, che ha aiutato nel trasporto.
"Hanno tante storie da raccontare di quello che hanno sofferto, di come si sono nascosti, come sono saltati giù dalle finestre, si sono buttati a terra, come hanno corso verso il fiordo e si sono messi a nuotare", ha riferito il pastore luterano Torunn Aschin, che ha assistito diversi ragazzi. L'intera Norvegia è oggi in lutto per i morti di Oslo e Utoya. Una messa funebre si è svolta nella cattedrale della capitale norvegese, alla presenza di re Harald, la famiglia reale, il primo ministro Jens Stoltenberg, membri del governo ed esponenti di tutti i partiti. "Siamo un popolo in lutto, ma nel pieno del dolore cerchiamo la speranza", ha detto il vescovo Ole Christian Kvarme.
"Oggi è un momento di lutto, la perdita di ogni vittima è una tragedia, un disastro nazionale", ha affermato Stoltenberg prendendo parola durante il rito. La nostra risposta alla "enormità del male" sarà più democrazia, più umanità", ha aggiunto. Sul sagrato della cattedrale vi è una montagna di fiori deposta dai cittadini norvegesi. Molti hanno portato anche candele accese.

Articlolo scritto da: Adnkronos