Arezzo – La delibera della Giunta provinciale del 31 gennaio u.s., con la quale veniva sancita la ripresa dell’attività della discarica di Podere Rota, non è andata giù all’Unione di Centro che da sempre si è detta contraria all’ampliamento del sito in questione. "L’area attorno alla discarica non è più salubre – spiega Sara Scassa, responsabile provinciale del dipartimento ambiente ed energie rinnovabili dell’Udc – sono stati evidenziati effetti nocivi sulla qualità dell’area e dell’acqua nella zona di Podere Rota. In particolare, si segnala la presenza di solfati e cloruri nelle acque sotterranee". "Prendiamo atto – aggiunge il consigliere provinciale Simone Palazzo – dell’incapacità di trovare un’altra sede alternativa a Podere Rota, segno evidente che la politica ambientale non è una priorità dell’attuale Giunta. L’Unione di Centro era ed è contraria al progetto riguardante Podere Rota e, come se non bastasse, vi è da segnalare un atteggiamento passivo della Provincia nei confronti della Regione. Quest’ultima ha assunto una rinnovata veste centralista, in base alla quale le decisioni vengono prese a Firenze e le altre province sono costrette a recepire, in posizione di subalternità. Tutto a scapito della salute dei cittadini". Infine, i due esponenti dell’Unione di Centro, fanno rilevare come "si parla tanto di federalismo municipale, quindi sarebbe opportuno che ogni territorio fosse in grado di smaltire i rifiuti che produce. Allo stato, c’è da rimanere perplessi perché stiamo assistendo alla candidatura di Arezzo a isola ecologica della Toscana".