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Unicoop, trattative sul rinnovo dei contratti Scintille tra sindacati

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Unicoop, trattative sul rinnovo dei contratti Scintille tra sindacati

Arezzo – Dopo cira due anni di lunghe trattative e altrettanto lunghe interruzioni sono in fase di chiusura sia il rinnovo del contratto collettivo nazionale della cooperazione sia quello integrativo aziendale (CIA) di Unicoop Firenze, una delle maggiori cooperative del sistema. La trattativa con Unicoop Firenze si è riaperta all'improvviso: il tavolo è stato convocato e si è riunito giovedì, venerdì e lunedì scorsi. Entrando direttamente nel merito delle parti la Filcams Cgil ha espresso la volontà di chiudere in quella giornata mentre le richieste che Unicoop fa al tavolo sono per il 90 per cento le stesse che si stanno dibattendo sul contratto collettivo nazionale. Scendendo nel dettaglio il denominatore è la diminuzione degli attuali diritti per i lavoratori già occupati e un trattamento economico e normativo ridotto e diverso per i possibili nuovi assunti; una maggiore flessibilità del Part-time, ma anche del tempo pieno e la netta variazione dell'organizzazione del lavoro.
Oggi a Roma c'è stata un'altra tappa importante. La UILTuCS ha riunito tutti i delegati e le delegate della cooperazione ed ha stabilito, di comune accordo con la segreteria regionale toscana che siede al tavolo della ristretta di Unicoop, di sospendere immediatamente la trattativa e di comunicare alle altre organizzazioni, per prima alla Filcams, che il tavolo si riaprirà solo dopo la conclusione delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale che è stato convocato sempre nella Capitale, unitariamente, per domani e dopodomani. Una presa di posizione che come spiega Marco Conficconi, segretario provinciale della UILTuCS ha prodotto una reazione immediata: "Unicoop si è irrigidita perchè si è vista sfuggire la possibilità di ottenere, grazie al particolare rapporto che la Filcams ha storicamente con il mondo della cooperazione, un doppio risultato. La Filcams nazionale ha dichiarato lo sciopero per le richieste che la cooperazione ha posto sul tavolo nazionale che verranno discusse proprio domani per sabato, un'astensione della durata di 8 ore quindi l'intera giornata lavorativa. Intanto a livello locale – prosegue Conficconi – la Filcams di Arezzo si è rifiutata di svolgere le assemblee nei negozi Coop unitariamente come richiesto dalla Uiltucs e dalla Fisascat-Cisl provinciale. Così insieme alla Fiscascat abbiamo ricordato sia all'Unicoop che alla Filcams che le ore di assemblea riservate a quest'ultima sono terminate da tempo e che quindi l'unica possibilità era quella di concordare e svolgere assemblee unitarie, questo anche per non creare un danno alle lavoratrici ed ai lavoratori, perchè avendo la Filcams finito le ore di pertinenza ai partecipanti non verrà retribuito il tempo dell'assemblea". Ed ecco l'affondo di Conficconi a tutela dei dipendenti: "Intanto abbiamo già programmato di richiedere alla Direzione provinciale del Lavoro di Arezzo di verificare la situazione subito dopo la distribuzione dei fogli paga del mese di luglio che verranno consegnate a partire dal 10 agosto". "E' gia accaduto che la Filcams medi e cerchi di derogare sul diritto di sciopero, sia a Sansepolcro che ad Arezzo. Per fortuna molti lavoratori e lavoratrici stanno aprendo gli occhi. Quando si dichiara sciopero per otto ore bisogna essere congruenti e seri perchè oggi è un sacrificio economico rilevante che va usato con oculatezza e solo quando in gioco ci sono criticità insormontabili. Non si può giocare con i lavoratori e fare lo sconto del 50 per cento sullo sciopero".
Conclude Conficconi: "La UILTuCS e la Fisascat di Arezzo domani e venerdì verificheranno gli sviluppi della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale e con uno sguardo a quanto accadrà sabato nei negozi Unicoop di tutta la provincia ritengono di proseguire, durante la prossima settimana, nell'intento di far comprendere ai dirigenti della Filcams locale che il confronto, anche duro, è sempre un atto di libertà. Proprio quella libertà di cui ci lamentiamo quotidianamente".