Home Politica ‘Violenza sulle donne,il nuovo Governo determini una svolta’

‘Violenza sulle donne,il nuovo Governo determini una svolta’

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Arezzo – Domani, 25 novembre, sarà la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Tema che continua ad essere3 di assoluta gravità sia a livello italiano che internazionale.

Secondo gli ultimi dati sono 6.743.000 le donne dai 16 ai 60 anni che sono rimaste vittime di violenze fisiche, psichiche o sessuali nel corso della vita. Circa 1 milione di donne hanno subito stupri o tentati stupri; 2.077.000 donne hanno subito comportamenti persecutori (stalking) dai partner al momento della separazione.

Sono aumentati enormemente anche gli omicidi, tanto che si può parlare di un vero e proprio femminicidio: gli omicidi al femminile sono infatti aumentati del 26% negli ultimi 5 anni, 127 donne uccise nel 2010 contro le 115 del 2009 e solo il 5% da mano sconosciuta. Spesso sono infatti assassinii annunciati e preceduti da lunghi periodi di stalking. Altro che raptus omicida o gelosia come spesso viene scritto. Non è un caso che la maggioranza delle donne violentate non sporge denuncia perché tutto accade tra le mura domestiche. A livello internazionale i dati forniti dall'Organizzazione Mondiale della sanità, stimano che dal 45 al 70% dei casi, sono da collocare proprio nel contesto familiare o nella coppia.

I dati toscani sono altrettanto allarmanti, come si può rilevare dalla indagine promossa dalla Regione Toscana. Si registra infatti un aumento dell'11% delle richieste di aiuto nei primi mesi del 2011 rispetto agli stessi mesi del 2010.

Quasi 2.000 donne hanno subito violenza tra il 1 luglio 2010 ed il 30 giugno 2011. Si tratta di stalking, violenza sessuale, psicologica, percosse. E spesso questi elementi si sommano gli uni con gli altri.

Un dato drammatico che va sottolineato è che nel 63,5% dei casi alle violenze hanno assistito i figli, per l'esattezza 1.429 minori. In gran parte, cioè il 97% dei casi i violentatori sono mariti, fidanzati, conoscenti; solo il 3% sono estranei.

A fronte di questi dati drammatici dobbiamo purtroppo registrare, da parte dell'ormai ex-governo, il quasi azzeramento dei fondi del Ministero delle Pari Opportunità dedicati alla attività di prevenzione, e di aiuto per chi subisce violenza.

Sono a rischio di chiusura molti dei centri antiviolenza che svolgono un lavoro preziosissimo, proprio per l'accoglienza delle donne e minori che subiscono violenza; così come non ci sono risorse per tutti gli altri servizi connessi, come l'assistenza legale e psicologica gratuita.

In tal senso, mi sento di ringraziare profondamente il lavoro che nel nostro territorio provinciale, continuano a svolgere tutti gli Enti Locali in collaborazione con le Associazioni di volontariato come ad es. il "Pronto, Donna", che pur in presenza di difficoltà enormi continuano ad investire sia sulla prevenzione che sul sostegno.

Abbiamo già posto, insieme ad altre colleghe parlamentari, al nuovo Governo la necessità di dedicare grande attenzione a questo tema, sia in termine economici e normativi , sia recuperando i rapporti internazionali interrotti dal precedente governo che non aveva partecipato nel maggio scorso ai lavori svoltasi ad Istanbul che hanno varato "La Convenzione europea per la prevenzione e la lotta alla violenza sulle donne", trattato sottoscritto da molti Paesi, ma non dall'Italia, che rappresenta il primo strumento giuridicamente vincolante in Europa per la creazione di un quadro giuridico completo per combattere la violenza tramite l'azione giudiziaria e garantire sostegno alle vittime. Nel testo sono indicate una serie di misure che gli Stati devono adottare per prevenire la violenza, proteggere le vittime e perseguire gli autori dei reati. In particolare la Convenzione prevede che siano sanzionate le violenze contro le donne, i matrimoni forzati, le mutilazioni genitali, lo stalking, le violenze fisiche, psicologiche e sessuali.

Abbiamo chiesto al Governo ed al nuovo Ministro per le Pari Opportunità, di colmare l'assenza dell'Italia sottoscrivendo tale documento che rappresenta appunto il primo strumento giuridico internazionale, vincolante per contrastare e prevenire con efficacia un gravissimo fenomeno che coinvolge direttamente circa un quarto della popolazione femminile ed i cui reati rimangono per la maggior parte impuniti.

Ma la prevenzione della violenza e la costruzione di un rapporto di reciproco rispetto, di relazioni affettive non patologiche, è compito che spetta ad ognuno di noi. Siamo tutti chiamati a non volgere la testa dall'altra parte, perché la violenza contro le donne è meno lontana da noi di quanto spesso crediamo. Sta a tutti noi, sia nel ruolo di genitori e quindi di educatori, sia nella nostra vita affettiva e lavorativa saper mettere in campo relazioni giuste ed improntate al rispetto, e nel contempo essere capaci di ascolto, essere cioè capaci di capire che intorno a noi ci sono persone che hanno bisogno di aiuto. E l'aiuto che possiamo dare è anche quello di informare sui servizi che nel nostro territorio esistono. Perché nessuna donna o bambino, sia mai più sola di fronte al dramma della violenza, un dramma che segna tutta la vita di chi la subisce, e spesso ne determina la fine.