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Volontario italiano rapito a Gaza, ultimatum per il rilascio

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Roma, 14 apr. (Adnkronos) – Un cittadino italiano è stato rapito a Gaza. Si tratta del volontario italiano Vittorio Arrigoni, rapito mentre lasciava il campo di Jerbala con uno dei quadri delle milizie delle Brigate di al-Aqsa. Il cooperante, da anni impegnato nei Territori palestinesi, sarebbe stato sequestrato oggi da un gruppo salafita locale. La conferma verrebbe da un video, pubblicato da una fonte di stampa palestinese Hala, nel quale Arrigoni appare con gli occhi bendati dal nastro adesivo nero e con una ferita alla tempia. Nel filmato, il cui testo è in arabo, viene dato un ultimatum di 30 ore a partire dalle 11 di oggi (le 10 in Italia) per soddisfare le richieste dei rapitori. Nel video che mostra Arrigoni in mano ai rapitori, il cooperante italiano viene descritto come ''uno che entra nella nostra casa portandoci la corruzione morale'' e dietro il quale c'è uno ''staterello, l'Italia, infedele, il cui esercito è presente ancora nel mondo islamico''. I rapitori si rivolgono poi al ''governo apostata'' di Islam Haniyeh chiedendogli di liberare ''tutti i detenuti salafiti'' che si trovano nelle carceri di Hamas nella Striscia di Gaza. Su tutti, viene fatto il nome dello sceicco Abu Walid al-Muqdasi, nome di battaglia Husham al-Suaidani. Cinquant'anni, lo sceicco è stato arrestato dalle autorità di Hamas il mese scorso. Se le richieste non verranno soddisfatte entro 30 ore dalle 11 ora locale (le 10 in Italia), il cittadino italiano verrà ucciso. La Farnesina, che ha ricevuto attraverso il Consolato a Gerusalemme la notizia del sequestro, ha subito effettuato gli opportuni passi per ogni intervento a tutela del connazionale. Al momento non risultano rivendicazioni nei confronti dell'Italia da parte dei supposti sequestratori. Il Ministro Franco Frattini, in contatto con i nostri rappresentati diplomatici, sta seguendo con la massima attenzione l'evolversi della situazione . L'Unita' di Crisi della Farnesina e' gia' in contatto con la famiglia. Considerata la particolare delicatezza della vicenda il Ministero degli Esteri manterra' il consueto necessario riserbo. Arrigoni ha scritto diversi articoli da Gaza per il 'Manifesto'. Il vicedirettore del quotidiano Angelo Mastrandrea riferisce all'ADNKRONOS: "Abbiamo appreso poco fa da notizie di stampa del rapimento di Vittorio Arrigoni. Stiamo provando a contattarlo ma il suo telefono risulta staccato: non abbiamo ricevuto nessun messaggio di aiuto ma siamo preoccupati per lui". Risale a ieri sera poco dopo le 19 l'ultimo post sulla pagina Facebook di Arrigoni. Un post, scritto dallo stesso Arrigoni, sulla morte di 4 palestinesi sul tunnel della sopravvivenza di Gaza che riporta al suo blog. In questi minuti in tanti stanno lasciando messaggi proprio sulla bacheca di Arrigoni. C'e' incredulita' tra gli amici e chi segue il lavoro di Vittorio dal suo blog 'Non e' possibile non ci credo', 'Ho appena sentito .. assurdo , non ci volevo credere .. hanno detto che pero' ha buone possibilita' di essere liberato presto .. speriamo bene', e ancora 'il video e' agghiacciante, sto piangendo', 'non mollare, siamo con te. Restiamo umani. Non ci posso credere'. Sul social network, con una pagina che conta oltre 9000 iscritti, Arrigoni si descrive con una frase: "E se ho ancora la forza di raccontare della loro fine e' perche' voglio rendere giustizia a chi non ha piu' voce, forse, a chi non ha mai avuto orecchie per ascoltare". "Stiamo provando a contattarlo da ieri notte senza riuscirci: all'inizio non abbiamo dato peso alla cosa, capita spesso che la linea salti, ma adesso siamo preoccupati" riferisce all'ADNKRONOS Germano Monti, del coordinamento Freedom Flottilla Italia. "Stiamo contattando referenti della societa' civile sia a Gaza che in Palestina – prosegue – ma per il momento non siamo riusciti ad avere nessuna notizia". "Vittorio si trovava a Gaza con altri volontari dell'International Solidarity Movement ma lui era l'unico italiano – aggiunge Monti – Noi stiamo organizzando la seconda flotta per Gaza, per questo eravamo in contatto permanente con lui. Speriamo che si risolva tutto al piu' presto: siamo molto affezionati a Vittorio a al suo lavoro". "Vittorio Arrigoni – ricorda – e' l'unico italiano che resto' a Gaza durante i bombardamenti dell'operazione 'Piombo fuso', dal dicembre 2008 al 18 gennaio 2009". Il volontario aveva iniziato a collaborare con 'Il Manifesto' mandando cronache quotidiane sulla guerra. "Vittorio Arrigoni ha iniziato a collaborare con noi mandando pezzi di cronaca sul conflitto a Gaza, dove si trovava come volontario di una ong", spiega Mastrandrea. "Pur non essendo un giornalista erano testimonianze in presa diretta – prosegue il vicedirettore del quotidiano – Quando è esploso il conflitto, gli abbiamo chiesto di fare un diario: erano cronache quotidiane molto vissute tanto che poi gli abbiamo proposto di metterle insieme per farci un libro, poi pubblicato, dal titolo 'Restiamo Umani'".

Articlolo scritto da: Adnkronos