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Yara, Manganelli: ”Non lasceremo nulla di intentato

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Bergamo (Adnkroos/Ign) – La pista estera per le ricerche di Yara Gambirasio non è quella privilegiata. A sottolinearlo è il capo della polizia, Antonio Manganelli, che oggi ha incontrato gli inquirenti della Questura di Bergamo che da 48 giorni indagano sulla scomparsa della 13enne bergamasca, di cui si sono perse le tracce a Brembate di Sopra il 26 novembre scorso. L'incontro è durato circa due ore. ''Non ritengo – spiega Manganelli – che questa possa essere una pista privilegiata, ma siccome non bisogna lasciare nulla di intentato, è doveroso seguire anche una pista che non si ferma al nostro Paese. ''Siamo in contatto con le polizie di 188 Paesi – ricorda il capo della polizia – che hanno la ricerca delle nostre persone scomparse nella loro attività quotidiana'', ma la pista estera non sembra quella su cui puntano gli inquirenti. Manganelli, però, non si lascia andare ad altre 'rivelazioni'. ''Ho un'idea, ma non ritengo di doverla dire'', taglia corto. A 48 giorni dalla scomparsa di Yara, dunque, gli investigatori continuano a seguire ''qualsiasi pista. Posso solo esprimere – rimarca – il compiacimento per come la magistratura e le forze di polizia stanno volgendo le indagini''. Manganelli parla di ''un lavoro egregio'', e promette che ''nulla sarà lasciato senza sviluppo''. Sulla possibilità che i tabulati telefonici siano fondamentali per risolvere il giallo della scomparsa delle tredicenne, il capo della polizia replica: ''Sono una tessera del mosaico. L'investigazione è un grande mosaico. Tessere apparentemente insignificanti che diventano poi, dopo giorni e dopo mesi, strategicamente fondamentali''. Per Manganelli ''bisogna avere grande pazienza per raccogliere tutti gli elementi e cercare di sistemarli in modo tale che producano un risultato''. Poi, a chi gli chiede se Yara sia ancora viva, Manganelli risponde: ''Credo che chi indaghi abbia il dovere di sperare e abbia il dovere di individuare la causa di questa scomparsa''. E sottolinea che ''occorre raccogliere un quadro indiziario per consentire uno sviluppo processuale contro colui o coloro che hanno sottratto questa ragazza''. Il capo della polizia si rivolge con un messaggio di speranza alla famiglia di Yara: ''Nulla sarà lasciato di intentato''. Gli inquirenti stanno lavorando ''con grande impegno, ma anche con amore e passione. Si stanno impegnando con il cuore senza guardare l'orologio'' sottolinea ancora il capo della polizia, esprimendo ''la propria gratitudine e quella del ministro dell'Interno'' per quello che gli investigatori stanno facendo. Al caso stanno lavorando insieme carabinieri e poliziotti che Manganelli definisce ''investigatori di grande professionalità'', che sono stati occupati ''ininterrottamente da un mese e mezzo'' nelle ricerche. ''Ho sentito il dovere di incontrarli – conclude – per ringraziarli di quello che stanno facendo''.

Articlolo scritto da: Adnkronos