Home Attualità Economia 200 agricoltori aretini a Firenze per promuovere ‘legge salva olio’

200 agricoltori aretini a Firenze per promuovere ‘legge salva olio’

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“Garantire la trasparenza significa sconfiggere un fenomeno vergognoso che gioca sull’inganno e sulla furbizia ci vendono olio, tutti i giorni, in tutto il mondo, sfruttando il fascino della Toscana. Non è più accettabile”. Lo spiega Tulio Marcelli, presidente Coldiretti di Arezzo e Toscana, in apertura del convegno nazionale del 2 ottobre alla Leopolda di Firenze. L’olio tarocco contraffatto, l’extravergine figlio di miscelazioni, “tagliato”, e di etichette ingannevoli venduto a prezzi stracciati, costa alla Toscana molto di più di quanto si possa pensare perché non solo “scippa” valore ad un prodotto simbolo del Made in Tuscany nel mondo mortificandone immagine e storia, ma impedisce la crescita delle imprese precludendo interessanti opportunità imprenditoriale ai giovani. Secondo una elaborazione di Coldiretti il recupero degli olivi abbandonati potrebbe portare a 130 milioni di euro complessivi la produzione del settore olivicolo in Toscana.
Per questo oltre 200 i coltivatori aretini si sono trovati ieri, insieme ai colleghi toscani, a Firenze al convegno nazionale dal titolo “Extravergine Toscano. Etichetta “senza inganni” promosso da Coldiretti, in collaborazione con il Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine Igp, con la partecipazione del presidente nazionale di Coldiretti, Sergio Marini. E’ intervenuto anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi. “Il convegno è un appuntamento che si tiene in Toscana perché questa è la regione simbolo del Made in Italy nel mondo – insiste Marcelli – vogliamo una legge che ci tuteli, tuteli il nostro lavoro, il nostro Paese”.
“E’ anche questa una delle ragioni per cui pretendiamo l’approvazione di quelle norme sull’etichettatura trasparente contenute nella proposta di legge salva-olio Made in Italy. 30 milioni di euro è la stessa la somma impegnata per il pacchetto giovani imprenditori agricoli nel 2012 dalla Regione Toscana che ha permesso a centinaia di giovanissime attività imprenditoriali di nascere. Imprese vuol dire occupazione, futuro. – spiega ancora Marcelli – Per colpa dei falsi migliaia di aziende invece hanno chiuso e tante altre sono andate in crisi perché il prezzo pagato agli agricoltori per il vero olio di oliva è crollato del 15% ad agosto soprattutto per effetto delle importazioni di prodotto straniero che viene spacciato come italiano e che trova preoccupanti coperture, anche in funzionari dell’amministrazione pubblica che dovrebbero invece controllare le frodi”.
Il riferimento va al funzionario “informatore” della sede fiorentina dell'Ispettorato per la tutela della Qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del ministero della Politiche agricole, arrestato dalla Guardia di Finanza, ma sono tanti i casi di cronaca che in questi mesi, ed anni, hanno raccontato le vicende di un Made in Italy sempre più bersaglio troppo facile di imitazioni e contraffazioni.