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238 anniversario della fondazione della Guardia di Finanza

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238 anniversario della fondazione della Guardia di Finanza

Quest’anno, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo ha voluto ricordare la ricorrenza del 238° anniversario della Fondazione del Corpo con la celebrazione di una SS. Messa, presso la Parrocchia S. Bernardo, alla quale hanno presenziato, oltre ai finanzieri in servizio ed in congedo di Arezzo, le massime Autorità provinciali.

L’evasione di grandi dimensioni, l’economia sommersa, l’evasione internazionale, il lavoro nero e irregolare e l’evasione diffusa sono i fenomeni illeciti principalmente presi di mira dalle Fiamme Gialle aretine nei primi 5 mesi del 2012, per i danni che producono al bilancio dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali, distorcendo la concorrenza tra imprese ed incidendo sulla ripresa della crescita e dello sviluppo.

Le attività ispettive svolte dalla Guardia di Finanza della Provincia di Arezzo sono state 69, alle quali vanno aggiunti oltre 250 controlli, ed hanno portato alla scoperta di redditi imponibili per oltre 205 milioni di euro. A questi si devono aggiungere gli oltre 17,5 milioni di euro in materia di I.V.A. dovuta e non versata.

A seguito delle violazioni di carattere fiscale, sono stati sottoposti a sequestro beni immobili, 16 fabbricati e 26 terreni, per oltre 3 milioni di euro, a garanzia del credito erariale.

In tale contesto, si incardina l’attività di contrasto all’evasione fiscale internazionale, con l’individuazione di alcuni casi evasivi particolari, quali quello dell’esterovestizione e delle stabili organizzazioni, che hanno permesso di ricondurre alla tassazione nazionale oltre 160 milioni di euro in materia di II.DD. e circa 1 milione in materia di IVA.

Risultati che consolidano i livelli di rendimento altissimi conseguiti negli ultimi anni, frutto di una sempre più efficace selezione dei contribuenti da ispezionare in base all’attività di intelligence e di analisi di rischio, dell’approccio ai fenomeni evasivi in modo trasversale, ossia sapendo cogliere tutti gli illeciti economico-finanziari connessi all’evasione, e di una particolare attenzione alla qualità degli interventi.

Le indagini sui casi di evasione più gravi effettuate nel 2012 sono sfociate nella denuncia all’Autorità Giudiziaria di 59 persone per reati fiscali. I casi principali riguardano ipotesi di dichiarazione fraudolenta, omessa dichiarazione e di emissione di fatture od altri documenti per operazioni inesistenti (previste dal D.Lgs. 74/2000).

Sul fronte dell’economia sommersa, sono stati scoperti 31 tra evasori totali e paratotali, prevalentemente operanti nei settori dell’edilizia, tessile-abbigliamento, della lavorazione e commercio di articoli di gioielleria.

Tra gli evasori totali figurano anche persone in possesso di beni di lusso, individuati attraverso il controllo economico del territorio e l’analisi della banca dati C.E.T.E..

Relativamente al sommerso da lavoro, i dipendenti Reparti hanno individuato 40 lavoratori “in nero” e/o irregolari, (principalmente operanti nel settore della ristorazione, manifatturiero, abbigliamento ed edilizia), anche in collaborazione con la Direzione Territoriale del Lavoro aretina. Ben 18 datori di lavoro denunciati.

9 le attività sospese, per aver impiegato personale al nero in misura superiore al 20% di quello regolarmente assunto.

L’evasione diffusa commessa da chi non rilascia ricevute e scontrini fiscali è in crescita: sono oltre 1.200 i controlli eseguiti dalle Fiamme Gialle aretine e in ben 353 casi sono state riscontrate violazioni, con un tasso di irregolarità pari al 29%.

A seguito di 4 violazioni consecutive riscontrate dai Reparti del Corpo, sono state proposte 14 sospensioni della licenza o delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività. In 3 casi è stato notificato il provvedimento di chiusura per una media di 4 giorni.

La tutela degli interessi economico-finanziari della collettività non si è risolta, ovviamente, nella sola lotta all’evasione fiscale.

Notevoli risorse, infatti, sono state investite dalla Guardia di Finanza di Arezzo nei controlli nel settore della spesa pubblica nazionale e comunitaria, finalizzati a contrastare le frodi e le distrazioni illecite di denaro pubblico.

La proficua collaborazione con la Corte dei Conti ha portato alla segnalazione di 6 responsabili, con un danno erariale accertato di circa 100.000 euro.

Sempre nello stesso comparto e al fine di garantire a tutti i cittadini adeguati livelli di assistenza, sono stati eseguiti n. 24 controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, con ben 18 violazioni riscontrate a carico di persone che hanno indebitamente percepito contributi pubblici per prestazioni scolastiche ed universitarie o per il sostegno nel pagamento dei canoni di locazione. Accertati anche numerosi casi di esenzione dai ticket sanitari (per prestazioni specialistiche anche costose).

Tra i tanti episodi, si possono segnalare il caso:

– del soggetto di nazionalità straniera, residente da tempo nella Valtiberina, che, oltre a risultare evasore totale ai fini fiscali, quale venditore ambulante di generi vari, beneficiava di un alloggio di edilizia popolare da parte di un Comune, ove aveva presentato false dichiarazioni dei redditi e false autocertificazioni.

La verifica fiscale, tra l’altro, si è conclusa con il recupero a tassazione di oltre 50 mila euro di redditi in materia di imposte dirette e 10 mila euro in materia di I.V.A.;

– della pensionata INPDAP, deceduta sin dal 2005, e per la quale il figlio continuava regolarmente a percepire la pensione. Gli accertamenti dei finanzieri hanno permesso di appurare che, S.B., il figlio settantenne della pensionata deceduta, ora denunciato per il reato di truffa aggravata ai danni dell’Isittuto Previdenziale, quando ancora la mamma era in vita, si era fatto cointestare il conto corrente ed aveva continuato serenamente ad utilizzare il bancomat anche dopo la scomparsa della stessa, prelevando le somme della pensione direttamente allo sportello o mediante acquisti presso i negozi, mandando addirittura il conto in rosso. Oltre 100.000 euro l’ammontare del vitalizio “post mortem” irregolarmente percepito.

Non meno intensa è stata poi l’azione di repressione del contrabbando di tabacchi lavorati esteri, che vede impegnato il Corpo, quale polizia doganale, sin dalle proprie origini (1774).

Il dispositivo di contrasto, in concorso con la Sezione della Polstrada di Battifolle, ha portato alla denuncia all’A.G. di 8 soggetti (per lo più provenienti dall’Est Europeo), tutti tratti in arresto ed al sequestro di circa 660 kg. di tabacchi lavorati esteri e 6 automezzi, utilizzati negli illeciti trasporti.

A questi si vanno ad aggiungere i risultati conseguiti in materia di riciclaggio, reati societari e fallimentari. Tra questi, si rammentano le attività condotte nell’ambito del secondo filone d’indagine nei confronti dell’Eutelia S.p.A., con la denuncia di 19 soggetti per bancarotta fraudolenta e reati societari, nonché le attività di controllo condotte nei confronti dei cosiddetti “compro-oro” , che hanno permesso di scoprire casi di riciclaggio e ricettazione ed al fermo di un cittadino laziale che, nell’ambito di un servizio in materia di controllo economico del territorio, è stato trovato in possesso di denaro contante per circa 150 mila euro e 11 sacchetti contenenti argento in grani, pari a 275 kg., privi dei sigilli previsti, in violazione alla normativa antiriciclaggio e sulla disciplina dei titoli e dei marchi di identificazione.

Passando ora alla lotta alla contraffazione, è proseguita con il massimo impegno l’attività a tutela dei diritti d’autore, dei marchi di fabbrica e della proprietà industriale, con particolare attenzione alla falsificazione dei prodotti made in Italy ed alla tutela della sicurezza dei consumatori.

Sono stati sequestrati circa 23.000 articoli merceologici falsificati e/o privi dei requisiti di legge (giocattoli e prodotti cosmetici), denunciando 4 soggetti all’A.G. e 7 alle competenti Autorità amministrative.

Nel comparto delle sostanze stupefacenti, invece, si segnala l’operazione condotta nelle ultime ore dalle Fiamme Gialle della Compagnia di San Giovanni Valdarno che hanno portato all’arresto di un quarantenne valdarnese che aveva adibito la propria abitazione a serra di marijuana. All’interno, infatti, nel corso della perquisizione, i finanzieri hanno rinvenuto l’attrezzatura per il controllo dei cicli dell’irraggiamento, dell’umidità e dell’areazione, costituiti da timer, lampade UVA/UVB e igrometri a ventilazione forzata.

Oltre ad una decina di piantine di marijuana, sono state sequestrate anche circa 600 grammi di sostanze stupefacenti già esiccate e pronte per l’attività di spaccio.

In relazione, infine, all’abusivismo commerciale, si segnala il caso di due tassisti, un cinese ed un coreano, che effettuavano l’attività abusiva di trasporto persone, mediante l’utilizzo di lussuosi monovolumi, senza nessuna licenza per esercizio del servizio taxi, da Firenze presso gli outlet del Valdarno.