Home Cronaca Ad Arezzo il primo Beagle salvato dall’allevamento lager di Green Hill

Ad Arezzo il primo Beagle salvato dall’allevamento lager di Green Hill

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Ad Arezzo il primo Beagle salvato dall’allevamento lager di Green Hill

Si chiama “GH 7145” e porta il nome tatuato nell’orecchio come si faceva nei campi di concentramento. Green Hill, l'azienda situata a Montichiari (Brescia) che allevava cani beagle per i laboratori di vivisezione e che adesso è posta sotto sequestro, non utilizzava i nomi, ma i numeri per identificare gli oltre duemila cani rinchiusi nei capannoni. E ieri “GH 7145” è arrivato ad Arezzo ed è stato il primo cane beagle salvato da Green Hill ad arrivare nella nostra citta.
Lo ha preso in custodia la LAV, la lega anti vivisezione, che rassicura tutti in quanto è già stata trovata una famiglia amorevole che lo adotterà e se ne prenderà cura
“GH 7145” è un maschietto di circa 10-12 mesi, è molto affettuoso e docile e come tutti i suoi fratelli e sorelle ha sempre vissuto chiuso in una gabbia e non ha mai conosciuto né l’odore dell’erba né il calore del sole. Appena arrivato, i volontari della LAV ne hanno fatto il simbolo di una battaglia vinta e lo hanno subito portato dal veterinario per fargli fare la sua prima visita. Il veterinario ha in seguito rilasciato un certificato che attesta la presenza di infiammazioni nel cucciolo a carico delle orecchie, e di parassiti intestinali. A testimonianza del fatto che probabilmente questi cagnolini non se la passavano troppo bene in quell’allevamento definito dai volontari dell’associazione come un “lager”.
“Abbiamo già inviato alle autorità competenti il certificato rilasciatoci dal veterinario” dichiara Marco Gallorini presidente della LAV di Arezzo, “chiedendo che venga messo agli atti del processo per maltrattamento di animali contro Green Hill. Ormai tutti hanno aperto gli occhi su quanto di orribile si nasconda dietro la vivisezione e vorrei pertanto invitare tutti i cittadini ad acquistare i prodotti non testati su animali. È inutile provare pena per i cuccioli salvati da Green Hill” prosegue Gallorini “se poi quando andiamo a fare la spesa, acquistiamo prodotti che vengono testati sugli animali. In quel modo diventiamo noi i finanziatori di Green Hill”.
I volontari dell’associazione invitano infine gli aretini a firmare la petizione al loro banchino stasera presso il festival “Sapori in Villa” a Villa Severi per chiedere all’Unione Europea di fermare la sperimentazione sugli animali.
Per consultare un elenco completo delle aziende che non finanziano la vivisezione, consultare il sito www.lav.it