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Al Giardino delle IDEE arriva Corrado Augias

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“Non potrò essere presente all’incontro di sabato prossimo ad Arezzo per una ragione stupida. Devo fare anzi mi hanno appioppato in RAI la registrazione di quattro puntate del programma. Finirò forse alle 14.00 e così gli altri programmi del pomeriggio saltano. Mi dispiace molto ma ho già detto che se mi vorrete ancora in autunno sarò lieto di essere tra voi”.

Con queste parole Corrado Augias intervistato da Fabio Mugelli e Barbara Bianconi ai microfoni di Radio Wave International aveva annunciato a malincuore nel mese di maggio l’annullamento dell’incontro di presentazione del suo libro ad Arezzo.

Arriva l’autunno e Corrado Augias mantiene la Sua promessa decidendo di presentare al Giardino delle IDEE il suo nuovissimo saggio edito da Rizzoli dal titolo “I Segreti d’Italia”.

Domenica 30 settembre alle ore 17.00 nella consueta cornice della Sala delle Muse del Museo Nazionale di Arte Medieovale e Moderna di Arezzo con ingresso libero e gratuito (INFO: 0575 409050) il pubblico del Giardino delle IDEE potrà finalmente incontrare Corrado Augias.

http://www.youtube.com/watch?v=FkD2LnrL_dE

I segreti d'Italia di cui parla Augias non sono i soliti racconti di stragi senza colpevoli e di cadaveri eccellenti di cui la nostra storia recente è purtroppo costellata.

Augias racconta un’Italia misteriosa, poco conosciuta.

Storie del nostro passato e personaggi famosi che ne hanno fatto parte: monumenti, tombe, affreschi, teatri, ma anche libri, opere teatrali, film, poesie.

Esiste un'Italia che forse non conosciamo a sufficienza ma ricca testimone del nostro passato, della nostra storia.

Come siamo arrivato ad essere il paese che siamo, oggi?

Per rispondere a questa domanda Corrado Augias ripercorre parte dell'Italia andando a fare una indagine storica, antropologica, sociale.

Come sono visti gli italiani dall'estero?

E come noi italiani ci vediamo dal di dentro?

Ecco allora da una parte l'Italia paese della bellezza, patria dell'ingegno, dell'arte, della buona cucina e del bellissimo paesaggio.

Dall'altra l’Italia dei furbi, indolenti, pigri, traditori, oziosi, capaci di grandi slanci temporanei per un tumulto, una piccola sommossa, ma incapaci di portare avanti una vera rivoluzione.

Afferma Augias che "se si passa alla storia, la verità è forse peggiore: per fare crollare le tirannidi e far sorgere la libertà, in Italia c'è stato spesso bisogno di un aiuto straniero; nel paese delle massime libertà spicciole, praticate da molti fino all'arbitrio e all'abuso, le grandi libertà civili, quelle che garantiscono agli individui l'esercizio dei diritti, sono state per lunghissimi periodi, compresi i nostri giorni, trascurate e offese".

Il nostro carattere, il nostro essere italiani, trova spiegazione soltanto analizzando la nostra storia, il nostro passato.

Una storia di dominazioni e invasioni straniere, di governi imposti con la forza o quasi incapaci di creare consenso con la popolazione.

Da questo nasce l'ostilità verso le leggi e lo stato.

E poi c'è il nostro rapporto con la religione – un qualcosa nato per regolare le passioni, afferma Augias, come per gli dei dell'Olimpo nell'antica Grecia – , fatto di ostentazione della religiosità esterna, di culto del sacro, delle reliquie, piuttosto che di rispetto di valori e principi.

”Il carattere di un popolo – affermava Benedetto Croce – è la sua storia, tutta la sua storia”.

Augias aggiunge che “se Croce aveva ragione, lì dobbiamo cercare questo segreto, per imparare a riconoscerlo, e, chissà, in un domani, a correggerlo. Parole non nuove, più volte ripetute, tra gli altri da Ugo Foscolo che nell'orazione inaugurale all'Università di Pavia conosciuta con il titolo Dell'origine e dell'ufficio della letteratura nella quale ammoniva: «O Italiani, io vi esorto alle storie, perché niun popolo più di voi può mostrare né più calamità da compiangere, né più errori da evitare, né più virtù che vi facciano rispettare». Si può sperare che prima o poi l'esortazione venga accolta. "