Viviamo in una città con una grave crisi economica, diffusa in tutti i settori produttivi, con moltissimi aretini in grandi difficoltà e con nuovi bisognosi che si vanno ad aggiungere alla ormai lunga schiera di persone da tutelare e da aiutare.
Per questo motivo sono stati depositati due emendamenti al bilancio preventivo che saranno portati in aula per la loro approvazione.
Il primo emendamento chiede a gran voce che la Giunta e il Sindaco si riducano il proprio stipendio del 10 %, su un totale di spesa annua di € 476.528,68, pari a una somma di € 47.652,87, da destinarsi per € 25.000 in aiuto al sostegno delle persone disagiate e bisognose e, per la parte rimanente, agli anziani in difficoltà.
In una situazione di emergenza come quella in cui ci troviamo e di fronte a una stangata dell’IMU che colpirà, viste le aliquote che il Comune andrà ad applicare, tutti i cittadini, dal negoziante al pensionato, mi sembra doveroso che il primo passo debba essere fatto da coloro che ricoprono cariche istituzionali a dimostrazione della presa di coscienza della reale situazione economica.
Di certo la decurtazione del 10 % non è molto ma sarebbe un segnale da parte di un’amministrazione che non si è abbassata di un centesimo le proprie indennità e che parla solo di attingere risorse dalle tasche dei propri cittadini.
Il secondo emendamento decurta in parte il contributo già destinato ad alcuni capitoli di spesa, come la cooperazione decentrata, il decoro urbano, i rapporti con le aziende partecipate, i rapporti con le politiche comunitarie e lo sviluppo e manutenzione del sito internet per un totale di € 50.000.
Queste risorse di € 50.000 dovranno essere divise in quattro parti uguali da destinarsi in aiuto alle persone in difficoltà, agli anziani bisognosi, a sostegno dei minori e a sostegno del handicap.
Queste categorie a cui dovranno essere incrementati i contributi, comprendono le classi che mai come oggi hanno bisogno di un’amministrazione vicina e che aiuti per vivere una vita almeno dignitosa.