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Amianto, ora è più facile eliminarlo dalle nostre case

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Amianto, ora è più facile eliminarlo dalle nostre case

AREZZO – Le fibre di amianto, ormai è noto a tutti, se respirate, rappresentano un pericolo per la salute. Per i suoi effetti sulla salute l'amianto è stato classificato cancerogeno certo per l'uomo, e gli effetti possono manifestarsi anche dopo molti anni (oltre 30) dall'esposizione. Ma i materiali contenenti amianto, il cui divieto di commercio è sancito da una legge di venti anni fa (la n. 257 del 1992), sono ancora diffusi nel nostro territorio, e rappresentano un rischio reale se molto usurati, rotti e sfibrati.

Il Dipartimento della Prevenzione della Asl 8 è impegnato da anni in attività di controllo e supporto sul tema amianto sia per ex lavoratori che per la popolazione generale ed ha promosso varie collaborazioni con i Comuni per verificare lo stato di conservazione dei materiali e favorire la bonifica dei manufatti esistenti, compreso il corretto smaltimento dei materiali da rimuovere. Collaborazioni che ad oggi hanno prodotto risultati tangibili: nel solo Comune di Arezzo tra il 2008 ed il 2012 sono stati bonificati e sono in corso di bonifica oltre 33.600 mq di eternit, praticamente quasi tre ettari e mezzo.

Particolare attenzione è stata rivolta anche allo smaltimento di piccole quantità di amianto: piccole tettoie in eternit, vecchi depositi dell’acqua, vecchie canne fumarie che troppo spesso finiscono abbandonati lungo le strade o nei cassonetti, con conseguente inquinamento ambientale e problemi per la salute di chi, inavvertitamente, potrebbe inalare la fibra. Va poi ricordato che la rimozione di questi materiali abbandonati è costosa, e pesa sulla tariffa rifiuti. Non tutti sanno che l’abbandono di un rifiuto pericoloso, come il cemento amianto, può comportare pesanti sanzioni e prevedere anche l’arresto (art. 256 cc 1,2 e 192 cc 1,2 D.Lgs. 152/2006).

Oggi c’è una soluzione a basso costo e non utilizzarla sarebbe un peccato. Perché correre rischi inutili?
Dall'agosto del 2010 Aisa, mettendo a punto procedure concordate con Asl8, Arpat e Comune di Arezzo, consente ai cittadini residenti ad Arezzo di smaltire quantitativi specifici di rifiuti contenenti amianto. Per farlo è necessario compilare un modulo di domanda allo Sportello Unico (Suap) del Comune (che si trova in presso la ex caserma Cadorna). Da quel momento il Tecnico Aisa vi seguirà direttamente fornendo tutte le informazioni necessarie compreso l’assistenza.

Tutta la procedura è subordinata al fatto che i manufatti rispettino le seguenti caratteristiche quali-quantitative: pannelli, lastre piane e/o ondulate fino a dieci pezzi (circa 20 mq); cisterne per acqua max 1.000 litri; canne fumarie e/o altri manufatti di varie tipologie max 250 kg.

Da quando è stato istituito e organizzato questo nuovo servizio sono state smaltite ben 61,8 tonnellate di cemento-amianto; nello stesso periodo si è
osservata la drastica riduzione degli abbandoni di eternit nel territorio.

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PER SAPERNE DI PIU’ SULL’AMIANTO
L'utilizzazione più diffusa è stata certamente quella dell'impasto dell'amianto con cemento, comunemente detto eternit. Con l'eternit è stato possibile per decenni realizzare manufatti che venivano poi utilizzate per coperture di edifici industriali e civili, anche prefabbricati. Durante la fabbricazione, le lastre così prodotte, potevano essere accoppiate con elementi quali schiume poliuretaniche, polistirolo espanso o lana di vetro. L'accoppiamento di questi materiali moltiplicava le proprietà termoisolanti e fonoisolanti.
Lo stesso impasto di cemento-amianto (spesso però con alti tenori in crocidolite), essendo resistente all'alta pressione e all'attacco corrosivo di agenti chimici, veniva utilizzato per la fabbricazione di tubazioni per acquedotti o fognature. L'amianto è stato utilizzato anche in miscele di calcestruzzo per conferire alle tegole leggerezza e resistenza, oltre che per le canne fumarie.
In ambito domestico l’amianto è stato utilizzato in alcuni elettrodomestici (ad es. asciugacapelli, forni e stufe, ferri da stiro); nelle prese e guanti da forno e nei teli da stiro; nei cartoni posti in genere a protezione degli impianti di riscaldamento come stufe, caldaie, termosifoni, tubi di evacuazione fumi.
Amianto si ritrova anche nei mezzi di trasporto dell’epoca: dai freni alle frizioni; dagli schermi parafiamma alle guarnizioni; dalle vernici e mastici "antirombo" alla coibentazione di treni, navi e autobus.
MALATTIE DERIVANTI DALL’AMIANTO
Insorgono dopo molti anni dall'esposizione: da 10 a 15 per l'asbestosi, da 20 a 40 per il carcinoma polmonare ed il mesotelioma.
L'asbestosi è una patologia cronica, ed è quella che per prima è stata correlata all'inalazione di amianto. Essa consiste in una fibrosi con ispessimento ed indurimento del tessuto polmonare con conseguente difficile scambio di ossigeno tra aria inspirata e sangue.
Il carcinoma polmonare si può verificare anche per esposizioni a basse dosi. Questa grave malattia è causata anche da esposizione a fumo di sigarette, cromo, nichel, materiali radioattivi, altri inquinanti ambientali (idrocarburi aromatici di provenienza industriale, derivati del catrame, gas di scarico dei motori). Il fumo di sigarette potenzia enormemente l'effetto cancerogeno dell'amianto e quindi aumenta fortemente la probabilità di contrarre tale malattia.
Il mesotelioma è un tumore, raro, della membrana di rivestimento del polmone (pleura) o dell'intestino (peritoneo), che è fortemente associato alla esposizione a fibre di amianto anche per basse dosi. Studi recenti hanno evidenziato una probabile associazione tra esposizione ad amianto e tumori del colon- retto. Tale associazione è maggiore nei soggetti portatori di placche pleuriche.