Home Attualità Economia Aumento bollo auto aumenta distanza tra istituzioni e contribuenti

Aumento bollo auto aumenta distanza tra istituzioni e contribuenti

0
Aumento bollo auto aumenta distanza tra istituzioni e contribuenti

Arezzo, 22 ottobre 2012 – Dal 1° gennaio 2013 in Toscana il bollo auto costerà più caro. Aumenteranno del 10% gli importi fissi del minimo annuo, l’importo base dovuto per motocicli di cilindrata superiore ai 50cc e l’importo oltre i 100 Kw di potenza per autovetture, autoveicoli per trasporto promiscuo e autocarri. Aumentano invece del 5% tutti i restanti importi.

La Regione Toscana continua a pigiare sulla leva fiscale mentre a nessuno in Regione viene in mente di spostare la scure sugli enti strumentali e inutili che garantiscono una capillare distribuzione di poltrone e prebende politiche a spese dei contribuenti.

Gli enti inutili, catalogati dal ministero dello Sviluppo economico, costano circa 7 miliardi di euro l'anno, di cui 2,5 miliardi solo per i consigli di amministrazione. Dentro c'è veramente di tutto.

L’Emilia Romagna è la regione con più enti strumentali (368), seguita da Lombardia (297), Toscana (267), Campania (262), Veneto (258), Piemonte (253), Liguria (220), Sicilia (206).

Province e Città metropolitane dovrebbero essere tolte dalla Costituzione: Comuni (sopra i 5000 abitanti) Regioni e Stato bastano e avanzano. Il dibattito creato ad arte sulla provincia autonoma di Arezzo è una presa in giro dei cittadini. L’organizzazione della Repubblica deve essere semplice e caratterizzata da poche istituzioni pubbliche, molto più forti e molto meno estese di oggi.

Tra gli enti inutili di diretta emanazione degli Enti locali, un posto di prima fila è occupato dai Consorzi di bonifica. A guardare i numeri sembra di vivere non in Italia ma in un paesetropicale, con le paludi. I consorzi di bonifica vengono istituiti nel 1933, da un regio decreto, negli anni dell'Agro pontino da bonificare. A ottant'anni di distanza ce ne troviamo ancora 91, ognuno con un consiglio dei delegati, unpresidente, un collegio dei revisori dei conti. Enti pubblici con funzioni che già svolgono le regioni, le province e i comuni: solo in Toscana ce ne sono 34.

Pressata dalla “spending review” la Giunta regionale ha annunciato una riforma-truffa che salva le poltrone dei Consorzi di bonifica e mantiene invita la vituperata e contestatissima “tassa sui fossi”.

I consumatori toscani si attendono invece che la Regione annunci la soppressione totale dei Consorzi di bonifica e di tutti gli altri enti inutili, che le loro funzioni siano accorpate presso le strutture regionali già esistenti e che i minori trasferimenti dello Stato siano compensati con i risparmi di spesa sui costi della politica e non con l’aumento delle tasse e delle tariffe.

Altrimenti, la distanza tra le istituzioni e i contribuenti è destinataad aumentare con grave danno per la democrazia.

Articlolo scritto da: Unione Nazionale Consumatori