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Brand Arezzo…

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Brand Arezzo…

La nostra città non ha un Brand, capace di trasmetter con una immagine la nostra identità. Abbiamo tre mila anni di storia, ma non siamo riusciti ad indicare all’Italia e al mondo una immagine simbolo di Arezzo.
Giotto nel 1295 dipinse la nostra più antica immagine nella Basilica di San Francesco ad Assisi “Cacciata dei diavoli da Arezzo” e rappresentò la nostra Cattedrale e la Cittadella sul colle di San Donato.
In questi giorni del Polifonico e della Giostra del Saracino, Arezzo accoglie il maggior numero di turisti.
Ottima è stata la scelta della Amministrazione Comunale di impedire la presenza delle auto nella Piazza della Libertà, davanti al Comune e alla Provincia di Arezzo.
Ma le auto si sono trasferite davanti ai gradini di travertino bianco di accesso alla Cattedrale! (come la foto mostra)
Invito alla più attenta vigilanza da parte del Comune di Arezzo al fine di evitare questo “inquinamento” di immagine in una area in cui sta scritta la nostra identità di popolo e di comunità. In questi giorni, come nel resto dell’anno.
Come Giotto aveva capito, questa area è il “ brand ” di Arezzo.

ANDREA CESALPINO – IL CUORE – e LA STATUA DEL GRANDUCA
Andrea Cesalpino, nato ad Arezzo nel 1525 e morto a Roma nel 1603, Medico, Botanico, Filosofo dedicò al Granduca di Toscana Ferdinando I la sua opera “Quaestiones Medicae” dove annunciò la sua teoria “cardiocentrica” e coniò per primo la parola “circolatio”, circolazione, indicando il moto vitale del sangue che parte da cuore per ritornare di nuovo al cuore. A Cesalpino d’Arezzo è dovuto il merito di essere stato il primo medico a riconoscere e dimostrare la circolazione generale del sangue. “Così avviene – scrisse Cisalpino- che quando il cuore si contrae le arterie si dilatano, e quand’esso si dilata, le arterie si contraggono, e non nell’istesso tempo come potrebbe apparire…) per primo eleva il cuore a centro della circolazione
L’aver tolto il fegato dal centro della circolazione, come affermato dalla medicina da Galeno per secoli fino a Cisalpino, ed elevato il cuore a centro della intera circolazione sanguigna del corpo umano fu una opera scientifica rivoluzionaria paragonabile a quella con cui Niccolò Copernico tolse la Terra dal centro del sistema planetario sostituendola con il Sole! Nel microsmo la teoria cariocentrica di Cisalpino, nel macrocosmo la teoria “eliocentrica” di Copernico: Entrambe caratterizzate dal moto circolatorio!
Cesalpino insegnò nella università di Pisa e alla “sapienza “ di Roma.
Nel 1592 fu nominato Archiatra di Papa Clemente VIII
Cesalpino fu uno dei massimi protagonisti del rinnovamento delle scienze mediche e naturali nel ‘500. L’opera di Cesalpino si inserisce in un periodo di intenso sviluppo culturale e scientifico, di vivace rinnovamento scientifico. Cesalpino fu collega di Galileo Galilei a Pisa.
Queste riflessioni lette davanti alla statua di Ferdinando I Granduca di Toscana (1587 -1609) ricordano il particolare rapporto tra lo scienziato e la Casata dei Medici, tra Arezzo e Firenze nel ‘500.
La statua fu disegnata dal Gianbologna e scolpita dal Francavilla e collocata sulla scalinata della Cattedrale nel 1595, vivente Cesalpino.
L’epigrafe della statua ricorda il ringraziamento del popolo aretino verso il loro Granduca per i lavori della bonifica della Valdichiana.
Il ricordo di Cesalpino medico e botanico si integra con le opere di Giorgio Vasari, coetaneo nell’Arezzo del ‘500, custodite in Cattedrale (basamento dell’organo), nella Mostra “Giorgio Vasari: Santo è bello” nel Palazzo Vescovile e nel Palazzo del Comune di Arezzo.

CASA DI ANDREA CESALPINO
Nell’estimo del Quartiere di Porta di Borgo del 1557 si legge che Giovanni, padre di Andrea Cesalpino aveva “una casa per suo abitare posta in contrada san Pietro a Calderaia”. Nell’Arezzo medioevale le abitazioni costruite sulla strada della Chiesa di San Piero Piccolo costituivano la contrada di San Pietro ai Cervellieri e Calderai.
I cervellieri erano i fabbricanti di elmi e cappelli in ferro e le loro botteghe erano in cima alla strada in prossimità del Palazzo dei Priori (oggi Palazzo Comunale). I calderai lavoravano il rame e altri metalli e le loro botteghe erano aperte all’inizio della strada in prossimità del Canto di San Francesco.
Come “figliolo ed erede di Maestro Giovanni” Andrea Cesalpino ereditò la casa come sta scritto in una carta del 28 Marzo 1572.
Con il sostegno economico della Fraternità di Santa Maria della Misericordia di Arezzo (oggi Fraternita dei Laici) il giovane Andrea partì da questa casa per compiere gli studi in Medicina presso l’Ateneo di Pisa, Università dello Stato del Granducato di Toscana, dove si laureò nel 1551.
Cosimo I dei Medici lo nominò nel 1555 Prefetto dell’Orto Botanico e Professore di Botanica “Lectura Semplicium” nella Università di Pisa,
Tra il 1555 e il 1563, Cesalpino realizzò il primo “Erbario” sistematico della storia della Botanica, un documento unico nella cultura scientifica di ogni tempo. L’Erbario era una collezione di piante, erbe essiccate e pressate per essere conservate allo stato secco, per essere esaminate e studiate in qualsiasi momento
L’Erbario di Cesalpino e la sua successiva opera “De Plantis Libri XVI” furono strumenti di lavoro, ricerca e di divulgazione accademica e scientifica per intere generazioni di studenti, medici, farmacisti. In quegli anni, dopo la scoperta delle Americhe e di altre terre, molte piante nuove furono introdotte in Europa e quindi anche in Toscana. Occorreva dare una visione sistemica, ordinatoria alla Botanica! Nel ‘500 nasce la Botanica come scienza autonoma e si sviluppa come scienza sperimentale, fondata sulla osservazione delle piante e sul loro confronto. Per primo introduce nella scienza i criteri e il metodo ordinatorio e descrittivo nella classificazione delle piante. acquisendo il ruolo di fondatore della Botanica.
Tenne la Cattedra “ Lectura” dei Medicamenti Semplici (piante ed erbe medicinali) per 16 anni e per altri 20 anni la Cattedra di “Medicina Ordinaria Pratica” formando medici, farmacisti nella Toscana Granducale del ‘500.
Sopravisse al Granduca Cosimo dei Medici e allo stesso Giorgio Vasari, e nel 1592, all’età di 67 anni, fu chiamato a Roma per l’insegnamento alla “Sapienza” di “Materia Medica “.
Ebbe la nomina di Archiatra Pontificio (Medico personale) di Papa Clemente VIII.
Durante la sua vita ritornò spesso in questa casa, per vivere anche la vita della sua amata città, assumendo incarichi pubblici come la prestigiosa carica di Gonfaloniere di Arezzo.
Andrea Cesalpino è uno dei maggiori scienziati nella evoluzione e ricerca scientifica di ogni epoca per aver svolto il ruolo di fondatore della Botanica e per la sua scoperta della circolazione sanguigna corporea con il cuore al centro del sistema vascolare.
Cesalpino vendè la sua casa il 22 Giugno 1602 a Fulvio Bonamici.
Il dì 24 Aprile 1617 la casa passò a Girolamo Burali, come ricorda lo stemma posto sopra la porta.

CASA NATALE DI GIORGIO VASARI
Primo di quattro figli di Antonio e Maddalena Tacci in questa casa nacque il 30 Luglio 1511 Giorgio Vasari.
Il suo bisnonno, Lazzaro Taldi, aveva acquistato la casa dalla Fraternità di Santa Maria della Misericordia dove si trasferì con tutta la sua famiglia da Cortona “….egli ritirò in Arezzo gran parte dei suoi fratelli, i quali attendendo alle misture di vasi di terra, abitavano in Cortona”.
Lazzaro Taldi “…pittore aretino, amicissimo di Piero della Francesca, da Borgo a SanSepolcro, e sempre praticò con esso lui mentre egli lavorò in Arezzo”.
L’amicizia artistica tra Piero della Francesca e Lazzaro Taldi portò all’arrivo in Arezzo anche di Luca Signorelli “…tirassi parimenti in casa Luca Signorelli da Cortona, suo nipote, nato d’una sorella, il quale essendo di buono ingegno, acconciò con Piero Borghese acciò imparasse l’arte della pittura, il che benissimo egli riuscì…”
In questa casa sono stati ospiti Piero della Francesca e Luca Signorelli !

Il figlio di Lazzaro Tandi , Giorgio, lavorò in Arezzo solo come vasaio usando argilla e acqua, ponendo i vasi di terra realizzati nella sua bottega, al Sole nell’ampio orto posto a meridione, dietro la casa, verso la chiesa di Santo Agostino.
Con Giorgio, i Taldi modificarono il loro cognome in Vasari: persone capaci di realizzare i vasi di terra!

Giorgio generò Antonio, padre di Giorgio Vasari.
Il ritorno nella casa, nel 1519, di Luca Signorelli, condizionò la vita di Giorgio Vasari; bambino di otto anni “…alloggiò in casa di Vasari, dove io ero piccolo fanciullo d’otto anni; mi ricordo che quel buon vecchio (Signorelli aveva 74 anni) il quale era tutto grazioso e pulito, avendo inteso dal maestro che mi insegnava le prime lettere, ch’ io non attendeva ad altra iscuola che a far figure; mi ricordo, dico, che voltosi ad Antonio, mio padre, gli disse : Antonio, poiché Giorgino non traligna, fa che egli impari a disegnare in ogni modo….Poi rivolto a me che gli stavo diritto innanzi, disse : impara parentino…”
Giorgio Vasari era cagionevole di salute “….il sangue in sì gran copia m’usciva in quell’età dal naso, che mi lasciava alcune volte tramortito..” . Luca Signorelli “… mi pose di sua mano un diaspro al collo, con infinita amorevolezza…”.
Giorgio Vasari abitò in questa casa fino al Febbraio 1550, anno del suo matrimonio con Nicolosa dè Bacci.

• le citazioni sono tratte la “ La Vita di Lazzaro Vasari Aretino. Pittore”
• “Le Vite dei più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a tempi nostri “ Giorgio Vasari

Articlolo scritto da: Pier Luigi Rossi