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Celiachia, corsi della Asl per i ristoratori

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Celiachia, corsi della Asl per i ristoratori

Mille quelli ufficiali, quasi tremila quelli stimati: sono i cittadini residenti nella nostra provincia, affetti da celiachia. Nei paesi la cui cucina si basa sui derivati del grano, come l'Italia, il fenomeno è in aumento e questo fa della celiachia la malattia genetica più diffusa.

La Celiachia è una patologia che può essere tenuta sotto controllo seguendo alcune elementari regole di alimentazione. Queste regole consentono di vivere una vita assolutamente normale, ma hanno il loro punto debole nella necessità di consumare pasti del tutto privi di glutine (una proteina contenuta nella farina di grano ed in alcune altre sostanze). Se questo è in genere più semplice nella propria abitazione, può diventare complicato quando si va a mangiare fuori.

A fronte di 1054 soggetti ufficialmente affetti da malattia celiaca, sul territorio della provincia di Arezzo sono attualmente presenti circa 60 mense per collettività (che devono garantire per legge l’erogazione di pasti senza glutine), 10 ristoranti-pizzerie e 6 bar gelaterie, ufficialmente riconosciuti dalla Associazione Italiana Celiachia come esercizi idonei a preparare alimenti per celiaci.

Per ampliare ulteriormente il numero degli esercizi in grado di assicurare ai celiaci la possibilità di consumare in tutta tranquillità pasti fuori dalle mura domestiche, anche questo anno il Dipartimento della Prevenzione della Azienda Usl8 ha elaborato un progetto per la formazione degli operatori del settore alimentare.

Il progetto, finanziato con fondi ministeriali, assegnati dalla Regione Toscana alla Azienda USL 8, prevede l’organizzazione nel periodo marzo- settembre, da parte del Centro Didattico Formativo della azienda USL8, di 4 corsi di formazione destinati ad operatori/addetti ai pubblici esercizi.
La durata dei corsi è di 8 ore (4 ore di teoria e 4 di pratica – due mattine) e la parte didattica è effettuata dagli operatori della Unità Operativa in collaborazione con l’Associazione Italiana Celiachia.
Per informazioni sull’accesso ai corsi è possibile chiamare il numero 0575. 254172 o inviare una e-mail a [email protected].
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BOX/ SAPERNE DI PIU’

Il trattamento della celiachia prevede il ricorso ad una dieta completamente priva di glutine. I pazienti che non effettuano una rigorosa dieta aglutinata, o che sviluppano refrattarietà alla dieta, hanno una maggiore incidenza di sviluppare neoplasie dell’apparto digerente, compreso il linfoma intestinale e complicanze cardiovascolari. L’industria dietetica viene incontro ai soggetti affetti da celiachia producendo una serie di alimenti privi di glutine. Il paziente ha diritto ad un quantitativo mensile di tali alimenti, in forma gratuita, presentando alla Asl di appartenenza una certificazione di un Centro accreditato attestante che il paziente è affetto da celiachia biopticamente accertata.

La Azienda sanitaria ha predisposto in collaborazione con l'A.I.C. – l'Associazione Italiana Celiachia – un ambulatorio multidisciplinare nel quale sono coinvolti medici di base e pediatri di libera scelta, ma anche specialisti afferenti a più discipline: gastroenterologo, pediatra, endoscopista, anatomo-patologo, laboratorista, dietista, nutrizionista, endocrinologo, diabetologo.
Due gli ambulatori: quello per adulti (pazienti oltre i 16 anni di età) presso il “Centro Servizi Medicina Specialistica”. Attivo una volta al mese (il terzo martedì) con orario 11,00-13,00. Ad ogni seduta può ricevere fino ad otto pazienti.
Per i pazienti celiaci di età inferiore ai 16 anni, invece, l'ambulatorio dedicato è attivo dalle ore 16,00 alle 18,00, ogni terzo giovedì del mese, e verrà svolto presso il Day Hospital ambulatorio di Pediatria. Per accedere a questi due ambulatori è necessaria la prenotazione Cup e la richiesta del Medico di Medicina Generale o del pediatra di libera scelta o di uno specialista specifico, su ricettario regionale.

L'Associazione dei Celiaci partecipa al completamento del percorso diagnostico, seguendo con personale esperto, i neodiagnosticati e le loro famiglie, per spiegare loro i principi fondamentali della cucina senza glutine.

Per curarsi, abbiamo visto, è necessario utilizzare alimenti che non contengono glutine. La Azienda sanitaria fornisce – attraverso punti di distribuzione dislocati in ogni zona sanitaria o presso le farmacie o i centri di grande distribuzione convenzionati – un quantitativo in chilogrammi di biscotti, dolci, farine, pasta, alimentari privi di glutine.
A coloro che scelgono questa opportunità viene riconosciuto un buono che può essere di 60, 90, 130 euro al mese, secondo la fascia di età. Buoni acquisto che le casse di supermercati, farmacie e parafarmacie riescono a riconoscere ed a mettere in relazione a prodotti specifici per celiaci, attraverso appositi codici a barre.