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Coldiretti: Non vogliamo esenzioni ma un’Imu equa

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Coldiretti: Non vogliamo esenzioni ma un’Imu equa

La Coldiretti chiede di ridurre l’aliquota per fabbricati rurali e terreni agricoli: “Non di essere esentati – precisa immediatamente Tulio Marcelli, presidente della Coldiretti di Arezzo – ma di applicare un’imposta equa. L’Imu va pagata sulle case e sui fabbricati ad uso abitativo, ma è pesante che finisca per gravare anche su beni strumentali come stalle, fienili, rimesse e cantine. Anche noi vogliamo fare la nostra parte per aiutare il paese in un momento di profonda difficoltà ma un’imposta con queste caratteristiche rischia di provocare un danno dagli imprevedibili effetti sulle campagne”. Precisazione doverosa in vista delle azioni che Coldiretti – insieme con le altre organizzazioni – sta portando avanti in tutta la Regione con lettere apposite indirizzate a tutti i primi cittadini toscani, Arezzo compreso ovviamente.
Chiara la distinzione che la Coldiretti vuole fare emergere: una cosa è un terreno agricolo utilizzato a fini agricoli, un’altra cosa è un terreno utilizzato a fini speculativi o hobbistici come evidenziato anche nella lettera che accompagnerà l’incontro con i primi cittadini. “Questa riforma fiscale – analizza Marcelli – conferisce alle amministrazioni comunali la facoltà intervenire al ribasso sull’aliquota prevista per i fabbricati rurali e di ridurre sensibilmente quella prevista per i terreni agricoli. Nelle loro mani è stato messo una buona fetta del destino dell’agricoltura del loro territorio. Non stiamo chiedendo di essere esentati, ne tanto meno un atto di bontà – sottolinea Marcelli – stiamo chiedendo un atto di buonsenso in difesa di tutto ciò che l’agricoltura rappresenta e produce per il nostro territorio sia dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto per la tutela del paesaggio toscano che ha una grande valore naturale e turistico”.
L’Imposta Municipale Unica varata dal Governo nell’ambito del decreto “Salva Vita” rischia seriamente di rivelarsi un colpo durissimo per le già fragili economie agricole: stando ad una simulazione di Coldiretti l’imposta unica produrrà un incremento fiscale per le aziende tra il 50% ed il 150%. Tradotto in euro: da alcune centinaia di euro a diverse migliaia di euro a secondo naturalmente dei volumi, della loro ubicazione e dell’utilizzo. Inevitabili le ripercussioni nelle campagne: “Si va a colpire anche gli immobili per lo svolgimento dell’attività agricola – conclude Marcelli – tutti quei mezzi di produzione necessari per l’impresa”. Ed è su questo che Coldiretti, e le altre associazioni agricole, chiederanno con forza e determinazione a tutte le amministrazioni comunali di adottare le aliquote più basse cosi come previsto dalla norma, questo soprattutto per le imprese che vivono del reddito derivante delle coltivazioni e quindi prevalentemente di agricoltura.