La notizia è uscita in un noto giornale brasiliano ed in breve è arrivata anche qui. Funzionari, impiegati, dirigenti diplomatici del Brasile in Italia non possono per adesso percepire i loro onorari perché tutti i fondi sono bloccati da un provevdimento del tribunale di Arezzo. Tutto stoppato. L'ultima battuta d'arresto ai conti, 1 milione di euro, della filiale milanese del Bando do Brasil. Tutto è legato al mancato pagamento di una commessa che era stata vinta da un'azienda di Terranuova, la Italplan per la costruzione di una linea ferroviaria ad alta veloctà tra San Paolo e Rio de janeiro. Per ora però il collegamento è saltato ed anche il lavoro dell'impresa valdarnese che oltre ad aver consegnato il progetto esecutivo per oltre 250 milioni di euro, aveva portato in Brasile numerosi tecnici e aperto un ufficio. La Valec, l'ente ferroviario di quel Paese ed in questo caso commissario tecnico del lavoro, ha bloccato il progetto senza avere nessuna intenzione di pagare.
Invece, secondo il tribunale di Arezzo, la Italplan ha diritto a quasi 16 milioni di euro per le spese sostenute e i giudici si sono rivalasi sull'azionista di Valec, e cioè lo Stato brasiliano, bloccando tutti i conti correnti in Italia. Per il Brasile sarebbe un atto illegittimo, intervenendo l'immunità diplomatica. Ma il caso, dopo la vicenda del terrorista Cesare Battisti , ha dato il via a nuove tensioni diplomatiche.
"La decisione del tribunale di Arezzo è giusta. Speriamo si concluda positivamente questa vicenda”. L’assessore alle attività produttive e al lavoro Gianfranco Simoncini ha espresso apprezzamento per quanto deciso dopo un altro rifiuto, da parte del Brasile, di pagare il lavoro alla Italplan.