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Confartigianato: il restauro del monumento a Ferdinando I dei Medici

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Il restauro del monumento a Ferdinando I dei Medici sarà protagonista di un incontro di approfondimento che si terrà sabato prossimo, 9 giugno, nella Sala delle Muse del Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna di Arezzo.
L'appuntamento è per le 17,30 con i saluti del soprintendente Agostino Bureca, del sindaco Giuseppe Fanfani e del presidente di Confartigianato Arezzo, Giovanni Battista Donati.
A seguire i due interventi scientifici, corredati di immagini. Il primo, che tratterà la storia del monumento e dei suoi artefici, sarà condotto da Michele Loffredo, storico dell'arte della Soprintendenza che ha seguito il restauro, insieme al restauratore Umberto Senserini.
Il secondo intervento sarà tenuto da Silvia Dagnino. La restauratrice illustrerà le varie fasi del complesso lavoro di ripulitura e restauro del monumento, promosso e interamente finanziato da Confartigianato imprese Arezzo.
“Siamo stati onorati – ricorda il presidente Giovanni Battista Donati – di promuovere il restauro e la ripulitura di questa monumento. E' stato un impegno che abbiamo preso in occasione del Festival della persona nel settembre dello scorso anno e che si è tenuta proprio “sotto gli occhi” di Ferdinando. Ora che la statuta è stata restituita alla città in tutto il suo splendore è giusto approfondirne la conoscenza, perchè anch'essa fa parte della nostra storia, e conoscere con quali tecniche si è potuto rimediare agli acciacchi che l'avevano colpita nel corso dei secoli. L'appuntamento di sabato 9 giugno servirà a questo e sarà anche l'occasione per una più ampia riflessione sul patrimonio storico e artistico di Arezzo – conclude Donati – grazie alla presenza di chi ha curato il restauro di questa opera ma anche di personalità come il sindaco Giuseppe Fanfani e il Soprintendente Agostino Bureca.”
Il monumento a Ferdinando I de Medici è stato eretto sulla scalinata del Duomo di Arezzo il 14 Luglio 1594. Commissionato dal Comune di Arezzo allo scultore Giambologna nel 1591 per celebrare il Granduca e, come si legge nell’iscrizione sul pannello frontale del piedistallo, rendergli omaggio per aver bonificato la zona e aver reso Arezzo “città di passo”. La scultura è il risultato della collaborazione tra Giambologna e uno dei suoi migliori discepoli, Pietro Francavilla.