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Consiglio della Città dei Bambini

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L'aula di Consiglio Comunale ha ospitato 32 “consiglieri” nuovi di zecca. Ordinatamente seduti in ogni scranno, hanno infatti ricevuto i saluti del Sindaco Giuseppe Fanfani, degli assessori Lucia De Robertis e Franco Dringoli e del vicepresidente del Consiglio Comunale Gianni Pagliazzi i bambini di 17 scuole elementari di Arezzo, classi quarte e quinte.
“Tutti gli anni questa è un'occasione importante – ha sottolineato Lucia De Robertis – per ascoltare suggerimenti utili ai 'grandi' per migliorare la città. Una città a misura di bambino è una città a misura di tutti, più bella, pulita e decorosa”.
Ha aperto le “mozioni” Maria Vittoria: “emozione e speranza di fare del nostro meglio” sono state le sue parole di auspicio. Di seguito tutti i bambini hanno preso la parola e hanno espresso la seguente carta d'intenti: “Arezzo ci piace ma ci sono cose da migliorare e tutti insieme vorremmo farlo. Un bambino ha il diritto di esprimere la sua opinione tenendo conto della sua età ma gli adulti spesso prendono decisioni senza ascoltarci. Invece dovrebbero, perché vogliamo beneficare della sicurezza sociale, della sicurezza quando ci spostiamo in città, di programmi televisivi adatti a noi, di giochi e divertimenti. Non capiamo perché non sia possibile camminare da soli, perché le strade siano pericolose per biciclette e pedoni. Desideriamo dunque: piste ciclabili, strisce pedonali, verde pubblico curato perché nei parchi ci sono giochi rotti che possono essere pericolosi, poca erba, molti sassi e rifiuti. Vogliamo anche più fontanelle. Poi ci sono i problemi delle scritte sui muri, sigarette e gomme per terra. Desideriamo più fiori nelle strade, maggiore manutenzione scolastica e delle fermate degli autobus che ci paiono trascurate”.
Non sono mancate le lamentele sui rifiuti ingombranti abbandonati accanto ai bidoni e ai margini delle strade, la mancanza di aree per fumatori nei parchi e la presenza degli escrementi animali nei marciapiedi presso le scuole.
Giuseppe Fanfani: “sapete cosa si fa in questa sala? È il luogo dove i cittadini eletti dal popolo si confrontano, si scambiano le loro idee, quando c'è da realizzare qualcosa, una strada nuova, un pezzo di città, una illuminazione moderna, qualche volta litigano e qualche volta si mettono d'accordo. Se non ci fosse questo Consiglio, i cittadini dovrebbero trovarsi in Piazza Grande per decidere tutti insieme. Immaginate che confusione! Le vostre esigenze sono lodevoli ma sapete qual è il nostro più grande bisogno di amministratori? È di assistere quelli che stanno peggio, chi ha bisogno di medicine, gli anziani soli… Crescendo allora vi renderete conto di vivere non solo per voi stessi ma per tante persone per le quali bisogna fare qualcosa. Se vi lascerete guidare da questa luce farete bene in ogni settore e in ogni lavoro svolto. Quando ero bambino io, non c'era neanche la televisione, è arrivata che avevo 11 anni, figuriamoci computer e iPad. Non c'era il telefono, altro che i telefonini! Le automobili le avevano in pochi. Avevamo però un privilegio, giocavamo per strada senza pericolo. Quando aspettavamo il babbo che tornava dal lavoro, la nonna ci metteva tutti attorno alla tavola e ci faceva recitare il rosario. La cosa più bella erano però le novelle prima di andare a letto. Avevo una zia che le raccontava benissimo: erano popolate da streghe, fantasmi, gnomi. E ci si divertiva. È cambiato il mondo nell'arco di una generazione”.
Ancora Lucia De Robertis: “sono convinta che la città vista da voi, viene letta in modo diverso e attento. Aiutateci a capire come convincere tutti a comportarsi in maniera civile. Ad esempio: stiamo facendo un lavoro importante nelle scuole sulla raccolta differenziata. Sono sicura che se a casa, una volta tornati da scuola, ai vostri genitori dite dove gettare la bottiglia, dove gettare la carta, dove gettare la plastica, sarete molto convincenti e diffonderete questa bella pratica”.
“Soprattutto la raccolta dell'organico è importante e spesso non viene fatta – ha aggiunto Franco Dringoli, sollecitato peraltro sulle condizione dell'acquedotto vasariano. Interverremo per risanarlo, la nevicata di inizio anno ne ha compromesso ulteriormente la struttura. Servono 350.000 euro ma lo aggiusteremo nella prossima primavera. Uno degli obiettivi, infine, è completare il castello al parco Giotto con un tappeto che sostituisca l'attuale ghiaia e con caratteristiche di assorbimento in caso di caduta”.