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Da oggi il Convitto Nazionale di Arezzo ha il suo defibrillatore

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Da oggi il Convitto Nazionale di Arezzo ha il suo defibrillatore

“Ad Arezzo c'è il caso di un bimbo che attende il trapianto, che è vivo perché è stato defibrillato in tempo e che in attesa dell'operazione ha sempre con sé questo salvavita, lo sanno usare i suoi genitori, le insegnanti, perfino chi gli fa catechismo.” E' con questa emozionante storia che Massimo Mandò, Responsabile del 118 della ASL 8 di Arezzo da il senso dell'importanza di dotare ogni scuola e ogni luogo di massa di un defibrillatore. Da oggi da questo punto di vista anche il Convitto Nazionale di Arezzo è all'avanguardia. Il defibrillatore automatico è pronto per essere usato in caso di necessità e alcune persone sono state preparate per questo: “Speriamo non ci sia mai bisogno di farlo – ha aggiunto il dirigente dell'istituto Luciano Tagliaferri – ma sia io che altri insegnanti abbiamo frequentato il corso di formazione per l'uso di questo strumento.” Nella campagna per l'acquisto protagonisti assoluti sono stati i bambini delle elementari e delle medie, che hanno raccolto quasi 1500 euro a suon di caramelle dei Monaci Camaldolesi, Piantine aromatiche e ciondolini, il loro regalo per la Festa della Mamma è stato doppio. Ma non finisce qui. “Passo dopo passo vogliamo rendere più sicura tutta la comunità – ha sottolineato Piero Iacomoni Vicepresidente della Fondazione Monnalisa Onlus – per questo lanciamo oggi una nuova raccolta fondi tramite le t-shirt con le stampe dei disegni realizzati dai ragazzi del liceo artistico. Tramite la loro vendita si riuscirà a coprire il costo per un altro defibrillatore che vorremmo posizionare in Piazza San Francesco, coinvolgendo nella raccolta, nell'organizzazione e nella formazione tutti gli esercenti e gli abitanti della zona.”
“Le morti per arresto cardiocircolatorio hanno destato molto scalpore perché hanno colpito nel mondo dello sport ed i più giovani anche ad Arezzo, per questo è così importante avere questo strumento a portata di mano e saperlo usare – ha concluso Luigi Vignaroli Presidente della Fondazione Cesalpino – abbiamo a cuore il cuore della nostra comunità e stiamo riuscendo a portare avanti questa cultura della sicurezza anche nell'emergenza grazie alla rete di soggetti coesa intorno allo stesso obiettivo.”