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‘Ego vobis, vos mihi: libri e documenti dell’eremo di Camaldoli’

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‘Ego vobis, vos mihi: libri e documenti dell’eremo di Camaldoli’
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In occasione del millenario della fondazione della comunità di Camaldoli (1012-2012) la Biblioteca Città di Arezzo inaugura venerdì 4 maggio alle 17,30 la mostra “Ego vobis, vos mihi: libri e documenti dell’eremo di Camaldoli”.
L’inaugurazione si terrà presso la sala conferenze dove, dopo la presentazione della presidente Sandra Rogialli e i saluti delle autorità (il Sindaco Giuseppe Fanfani, il Priore generale del monastero di Camaldoli Don Alessandro Barban, l’assessore alla cultura della Provincia di Arezzo Rita Mezzetti Panozzi, il presidente della Coingas Luigi Polli e il direttore della biblioteca di Camaldoli Don Ugo Fossa) seguiranno gli interventi di Piero Scapecchi (storico del libro di fama internazionale), che parlerà dell’arrivo dei manoscritti e libri a stampa antichi presso la biblioteca di Arezzo; di Leonardo Magionami (Università degli studi di Siena) che analizzerà la cospicua raccolta manoscritta conservata presso la biblioteca; di Elisa Boffa, della Biblioteca Città di Arezzo che mostrerà le peculiarità e le caratteristiche dei documenti esposti.
La mostra sarà aperta dal 5 maggio al 1 luglio, dal mercoledì alla domenica e festivi dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19 con ingresso libero.
Sandra Rogialli, Presidente della Biblioteca: “la mostra, fortemente sostenuta dal Sindaco e dall’Amministrazione comunale, è stata realizzata grazie al contributo di Coingas. Illustra il patrimonio manoscritto e a stampa proveniente dall’eremo di Camaldoli dove, fin dall’epoca medievale, si conservavano testi di notevole interesse culturale. E’ l’occasione per testimoniare, anche nel giorno della visita del Papa nel nostro territorio, la particolarità del Casentino, ‘valle sacra’ di studio e di meditazione, caratterizzata da un forte collegamento con la natura che rilancia contenuti positivi di attenzione all’ambiente”.
“La Biblioteca si conferma scrigno di tesori enormi – commenta Elisa Boffa. In questa mostra esponiamo pezzi unici che caratterizzano la forte identità camaldolese per la conservazione di libri e la diffusione della cultura. Sono testi bellissimi con colori naturali ricavati dalle pietre e con foto di grande impatto del territorio”.
All’interno della mostra sarà possibile vedere manoscritti miniati di pregio, testi di patristica dell’anno 1000, antichi inventari della biblioteca camaldolese, un manoscritto contenente le ricette per la lavorazione dei metalli e dei minerali e soprattutto i metodi di preparazione di colori, inchiostri e saponi con illustrazioni ad acquarello, nonché numerosi testi per la ricostruzione della storia camaldolese. Ci sarà anche un frammento unico di notevole importanza perché riporta la prima rappresentazione grafica dello stemma camaldolese: i due pavoni, che si abbeverano al calice simbolo eucaristico, delineano la lettera M iniziale del libro XII dei Moralia di san Gregorio Magno, conservato all’interno della biblioteca di Arezzo, databile alla seconda metà del XII secolo.
Oltre ai manoscritti saranno esposti anche libri a stampa antichi tra cui il primo libro impresso nel territorio aretino, grazie all’opera dei proprio dei camaldolesi: la “Regula vite cenobitice”, stampato nel 1520 all’interno dell’eremo del Casentino, così come riporta il colophon: “Impressa sunt hec omnia in monasterio Fontis boni, arte & industria Bartholomei de Zanettis brixiensis, 1520 die xiiii Augusti”. Tale pubblicazione fissa in maniera inequivocabile il primato dei camaldolesi nella stamperia in area aretina. Essi, per l’occasione chiamarono Bartolomeo Zanetti, un noto tipografo attivo dal 1514 a Firenze.
Tra le raccolte della Biblioteca di Arezzo si conservano anche altri testi a stampa di notevole interesse per la storia di Camaldoli che vanno dal XVI al XVIII secolo: come “Historiarum Camaldulensium” in cui si trova raffigurato il territorio camaldolese, compreso di eremo, monastero e la foresta casentinese circostante in una nitida stampa xilografica e alcuni testi che riportano la vita del fondatore dell’ordine San Romualdo, le vite dei santi camaldolesi e la regola di San Benedetto.

Ma questa mostra non esaurisce le novità per la Biblioteca Città di Arezzo, “un luogo – sottolinea Sandra Rogialli – che va oltre ogni confine culturale, uno spazio per le idee, per la crescita, per imparare, per riempire le nostre lacune, per viaggiare con la mente e con il cuore. Oggi più che mai, il libro è accompagnato da altri strumenti di conoscenza, in particolare visivi che ampliano il concetto di biblioteca e di cultura. Non importa quale sia il supporto: libro, dvd, tela, marmo o carta, la cultura e l’arte si propagano attraverso ogni mezzo e, quindi, perché non fonderli insieme? In quest’ottica, abbiamo deciso di aprire una nuovissima sezione multimediale”.
Al suo interno si possono trovare DVD con i film più importanti che hanno fatto la storia del cinema di ogni genere (commedie, thriller, avventura, gialli), da Totò a Woody Allen, da “Via col vento” ad “Avatar”, ma anche documentari con approfondimenti tematici di storia, geografia, viaggi e ancora concerti dei più grandi artisti, da Mozart a Madonna. Attualmente lo scaffale è fornito di oltre 800 DVD, in continua crescita e implementazione. È possibile prenderli in prestito per 7 giorni, fino a un massimo di 4 documenti (tra libri e DVD), per ogni utente. La sezione è facilmente consultabile a scaffale aperto in una delle sale della biblioteca, oppure consultando il catalogo on-line accedendo al sito www.bibliotecarezzo.it o al sito della Rete documentaria Aretina www.retedocumentaria.arezzo.it.