“Le primarie di ieri hanno messo nero su bianco un’esigenza ormai profondamente diffusa in tutti i partiti e cioè quella del rinnovamento. Le primarie hanno messo a fuoco due stati d’animo ormai radicati: la delusione per le forme che la politica ha assunto e la conseguente speranza che essa sia trasformata rispondendo ai bisogni reali della gente.
Il voto di ieri non è un episodio circoscrivibile alle primarie del centro-sinistra. Rappresenta una fase storica che si sta concludendo. L’impegno dei giovani per nuove forme di politica appare il senso più profondo del cambiamento in atto. Come alla fine degli anni sessanta e in altre cruciali fasi della storia, un ciclo si esaurisce e un altro si delinea all’orizzonte. Ovviamente non tutto è chiaro e definito, ma l’elemento morale ed etico di un nuovo grande impegno dei giovani per la politica e per la società è ormai chiaro. Il grande patrimonio umano, storico e politico del Pd e del centro-sinistra non deve essere ovviamente disperso ma essere la base sulla quale una nuova classe dirigente si impegni con nuove energie nel perseguire il cambiamento, nel dare speranza e ideali, nel restituire etica all’operare politico”.