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Gasolio: gli aumenti mettono a rischio la categoria

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“L’aumento costante del prezzo del gasolio sta creando una situazione ormai insostenibile: oggi per la nostra categoria, domani per l’intero paese.” Giuseppe Brasini presidente provinciale di CNA FITA commenta così le attuali condizioni della categoria.

“Per questo ci siamo rivolti direttamente al presidente del consiglio Monti perché se non si correrà al riparo con interventi immediati e dall'effetto tangibile, c'è il rischio che si sia costretti ad organizzare di nuove e dure forme di protesta a difesa di un settore in profonda difficoltà.”

Il prezzo del gasolio alla pompa oscilla pericolosamente attorno ad 1,800 euro al litro, importo che è di circa 30 centesimi superiore alla media degli altri paesi della Comunità Europea.

“Questo prezzo pone l'Italia fuori dal mercato europeo – prosegue Brasini – e l'autotrasporto si trova così, grazie all'assenza di politiche di contenimento, al centro di una competizione impari che lo vede costantemente sconfitto.”

Per avanzare proposte in grado di sovvertire l'attuale situazione CNA FITA parte dalle singole voci che vanno a formare il prezzo del gasolio alla pompa.

“Il costo della materia prima, il petrolio, incide per circa il 40% – afferma Brasini – mentre il 12% circa va a gestori e petrolieri e il 48% se ne va in tasse.”

Ecco quindi dove intervenire se si vogliono ottenere risultati apprezzabili in tempi brevi.

“Cambiare il prezzo della materia prima o limitare quanto spetta a petrolieri e gestori – dice ancora Brasini – seppur necessario e giusto comporta tempi lunghi che la categoria non può più sopportare, su di una voce è invece possibile intervenire immediatamente se il Governo vuole dare il segnale che la categoria si aspetta: abbassare le tasse.”

CNA FITA propone quindi che insieme alle disposizioni che già oggi consento un parziale recupero delle accise si vari l'unica misura straordinaria in grado di sortire effetti concreti: si sterilizzi anche temporaneamente l'IVA che si paga sulle accise.

“ Si otterrebbe così il risultato di dare un po di ossigeno alle aziende – riferisce Brasini – ma anche un provvedimento che porrebbe fine all'orrendo fenomeno, tutto italiano, delle tasse sulle tasse che oggi tutti considerano particolarmente odioso anche per le difficoltà che derivano dal perdurare della crisi economica.”

Nel medio e nel lungo periodo poi CNA FITA ritiene che sia necessario un più risoluto intervento nella liberalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti in modo che il mercato possa autonomamente calmierare il prezzo alla pompa e operare per l'istituzione di una “Borsa europea del petrolio” che possa mettere il più possibile al riparo dalla volatilità dei prezzi e dalla speculazione i singoli mercati nazionali.