Home Attualità Giorno della Memoria, ‘La Giovane Italia non dimentica’

Giorno della Memoria, ‘La Giovane Italia non dimentica’

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La giornata della Memoria impone a tutti una riflessione seria, lontana da qualsiasi strumentalizzazione ed uso politico, e basata non solo sul ricordo di tutte le vittime innocenti, ma soprattutto sul significato profondo che questa celebrazione ha assunto con il passare degli anni fino a sedimentarsi nella coscienza di ogni individuo che ha a cuore la dignità dell'uomo. Il fanatismo dei nazisti, il loro acceso antisemitismo, basato su una concezione biologica e darwiniana della (presunta) superiorità razziale, nonché il perseguimento cieco da parte di Hitler del suo delirante programma ed infine lo scoppio della seconda guerra mondiale e soprattutto il carattere profondamente ideologico che questa assunse a partire dal 22 Giugno 1941, cioè con l'attacco da parte tedesca dell'Urss, furono all'origine della "soluzione finale" e cioè dello sterminio avvenuto in campi di concentramento dislocati soprattutto nell'Europa Centrale di 6 milioni di ebrei, a partire dalla fine del 1941 fino al 1945. Non si può e non si deve cadere nella tentazione di cercare eventuali giustificazioni che tentino di spiegare tanto odio e tanta atrocità, ma ci possiamo solo rammaricare del fatto che le democrazie europee non fecero abbastanza per evitare che forze sovversive e antidemocratiche come i bolscevichi in Russia e successivamente i nazisti in Germania giungessero al potere. Nemmeno le purghe staliniane, l'eliminazione in Russia di milioni di kulak a partire dalla fine degli anni Venti, le leggi di Norimberga emanate nel 1935 e le varie violenze, torture perpetrate dai tedeschi nei confronti di slavi, ebrei, nomadi, etc.. servirono all'Europa per aprire gli occhi e contrastare con forza e vigore i vari totalitarismi. Gli ebrei morirono, costretti a lavorare in condizioni disumane nei campi di concentramento e/o sterminio, fucilati, seviziati o inviati nelle camere a gas, ma non persero mai la propria dignità e la loro identità, dimostrando quindi quella forza interiore che alberga negli uomini che credono nella sacralità della vita. Il nazismo (e questo discorso vale anche per il comunismo) considerava gli uomini come degli atomi, facendo riferimento a filosofie e dottrine nichiliste, nelle quali l'individuo perdeva la sua autonomia, la libertà a vantaggio della società di massa o totalitaria nella quale ognuno doveva obbedire ciecamente agli ordini del partito che si faceva Nazione. Le ideologie totalitarie che tanti danni hanno apportato e innumerevoli vite umane hanno distrutto sono morte nel XX secolo. Non è purtroppo morto l'antisemitismo che è oggi molto radicato tra gli integralisti islamici e tra alcuni esponenti panarabisti. E' quindi dovere dell'Occidente non solo ricordare gli orrori del passato e riflettere sugli errori commessi, ma aprire gli occhi per contrastare qualsiasi forma di antisemitismo e non permettere ad alcuno di minacciare Israele e quindi l'Occidente. E' tenendo fede a questa prerogativa che onoreremo al meglio il ricordo incancellabile del genocidio degli ebrei. Domani 27 gennaio depositeremo una corona di fiori nel Parco Ducci al cimitero degli ebrei per non dimenticare il passato e per dimostrare la nostra vicinanza e solidarietà al popolo ebraico.