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Gruccia, cantiere del ‘Pronto soccorso’ meno spazi, ma non l’attività

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Gruccia, cantiere del ‘Pronto soccorso’ meno spazi, ma non l’attività

Giro di boa per i lavori al Pronto Soccorso della Gruccia nei prossimi giorni. Lavori che porteranno ad una completa ristrutturazione e ampliamento di questa struttura dove ogni anno accedono oltre 37.000 cittadini.
Così come avvenuto per i pronto soccorso della Valtiberina e di Arezzo, i lavori devono procedere senza interrompere l’attività del servizio, pertanto è necessario far convivere il cantiere con l’attività sanitaria quotidiana. Così è arrivato il momento di lasciare la parte adesso occupata per spostarsi in locali momentaneamente più ristretti e appena ristrutturati.

Il passaggio avverrà proprio a metà settimana. In particolare saranno “sacrificati” spazi per le sale di attesa, per il triage, che sarà momentaneamente “confinato” in un locale attiguo, e per la sala codice rosso, le cui strumentazioni saranno collocate nel locale del provvisorio codice giallo. In metri quadrati siamo quasi alla metà dello spazio attuale. Non ci sarà comunque diminuzione dei posti letto di emergenza e questa è la garanzia che le capacità operative del pronto soccorso resteranno integre. Ma certo gli spazi saranno ristretti e qualche disagio sarà inevitabile. Anche i posti letto destinati all’osservazione breve, saranno trasferiti al piano superiore, assieme alla medicina d’urgenza, con un numero complessivo di posti, fra l’una e l’altra attività, di otto.

I lavori di ristrutturazione del Pronto soccorso, comunque, procedono speditamente e la previsione di fine cantiere è programmata entro 60/70 giorni lavorativi.
Un milione di euro il costo dell’operazione di restyling che porterà alla fine ad un aumento degli spazi ad uso, sia sanitario che di servizio (triage, sale di attesa e spazi per le cure), la predisposizione di impianti di avanguardia per le attrezzature che saranno nel tempo acquisite per un riammodernamento anche strumentale e tecnologico, nell’ottica di un Pronto soccorso sempre più anello di cerniera fra territorio e ospedale.